Sciopero generale contro la finanziaria il 28 novembre
Usb: No alla “finanziaria di guerra”
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Lo sciopero generale “contro la finanziaria di guerra” sarà il 28 novembre. Ad indirlo è l’Usb. La data sarà sottoposta all’approvazione dell’assemblea nazionale dei delegati e delle delegate in programma a Roma per il prossimo primo novembre al Teatro Italia. Al centro dello sciopero “c’è la questione del salario sul quale l’Usb invita a rimettere in discussione la firma degli ultimi contratti nazionali che hanno tutti contraddetto l’esigenza unanimemente riconosciuta di garantire il potere d’acquisto delle retribuzioni. Tutti i contratti nazionali devono assicurare almeno 2mila euro come livello minimo di partenza e in paga base, somma che rappresenta la linea invalicabile per garantire una retribuzione dignitosa e consentire il recupero delle fortissime perdite accumulate dai salari negli ultimi trent’anni”.
Per il sindacato “non è accettabile che si continui ad allungare l’età pensionabile che va invece riportata a 62 anni: in Italia si lavoro troppo e con salari da fame. È insopportabile che milioni di pensionati siano condannati ad una vecchiaia di povertà assoluta”.
A pagare “devono essere le banche, che hanno incassato extraprofitti e stanno affamando il paese, approvando interventi veri ben diversi dalle iniziative ipocrite inserite nella legge di Bilancio. Le tariffe dei beni e servizi essenziali vanno messe sotto regime controllato”. Invece di “comprare e costruire nuove armi è ora di tornare a costruire case popolari e di affrontare l’emergenza della sanità pubblica, investendo in personale e strutture sanitarie”.
Sulla piattaforma contro “la finanziaria di guerra” e il governo Meloni, l’Usb “lancia un piano di mobilitazione per tutto il mese di novembre e propone ai movimenti sociali e alle realtà indipendenti di costruire una grande mobilitazione nazionale per il sabato 29 novembre. È ora di riprendere la pratica del Blocchiamo tutto, utilizzata efficacemente in difesa del popolo palestinese, contro il genocidio e a sostegno della Global Sumud Flotilla, per fermare la corsa al riarmo e costruire un nuovo futuro”.
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