Mutui, come potrebbero cambiare le rate dopo la riunione della Bce?
Nonostante le incertezze del periodo, sembra quasi certo un taglio dei tassi di 25 punti base da parte della Banca Centrale Europea durante la riunione di oggi, giovedì 5 giugno.
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Ma questo cosa potrebbe comportare per le rate dei mutui? Ecco cosa sapere
Quello che devi sapere
La Bce
La sforbiciata, su cui gli economisti sono unanimi, potrebbe preludere a una fase di divisioni e confronto all’interno del consiglio direttivo, alla luce di un outlook sull’inflazione sempre più complesso da prevedere, complice anche l’effetto sui prezzi e sulla crescita dei dazi americani. Tutti gli economisti consultati da Bloomberg sono d’accordo sul fatto che oggi la Bce taglierà ancora una volta i tassi. Inoltre la maggior parte crede che starà poi ferma a luglio (64,7%) e che ci sarà un nuovo taglio a settembre (76,5%). Ma dopo giugno, ricostruisce l’agenzia americana, potrebbero diventare più accese le contrapposizioni tra chi ritiene che ci si debba fermare – anche alla luce dell’incremento atteso della spesa pubblica nell’Eurozona, a partire dalla Germania – e chi invece ritiene che si debba ulteriormente stimolare l’economia
Effetto dazi
Il punto nodale è rappresentato dai dazi del presidente Usa, Donald Trump, e dai loro effetti sui prezzi. La Bce sta mappando diversi scenari ma senza poter fare troppo affidamento su nessuno di essi: allo scenario di base – riferisce infatti uno dei membri della Bce – verrà assegnata una probabilità di realizzazione inferiore al 50%
Dopo il taglio di giugno “qualsiasi ulteriore riduzione dei tassi dovrebbe essere meno meccanica”, afferma Martin Van Vliet, Global Macro Strategist di Robeco. “È molto probabile che il quadro macroeconomico giustifichi tagli a breve termine per sostenere l’economia in questo periodo di incertezza, ma che tassi più elevati siano necessari in futuro, presupponendo che entrino in gioco altre leve politiche, come quella fiscale”, il pensiero di Katharine Neiss, capo economista europeo di PGIM Fixed Income. Unicredit, che scommette su una discesa dei tassi all’1,75% a settembre, “non si sorprenderebbe” se alcuni componenti della Bce che sosterranno una loro riduzione giovedì prossimo chiedessero una “pausa” fino a quando “aumenterà la visibilità” sul livello dei dazi Usa e i loro effetti. “Prevediamo che la presidente della Bce, Christine Lagarde, lasci la porta aperta a un ulteriore allentamento, sebbene rimarrà probabilmente vaga sulla tempistica delle mosse future stressando la dipendenza dai dati del consiglio direttivo”
Scendono ancora le rate dei finanziamenti variabili
Secondo Facile.it e Mutui.it un simile intervento da parte della BCE vedrebbe diminuire la rata di un finanziamento variabile standard di circa 17 euro, passando dagli attuali 618 euro a 601 euro. Questo potrebbe essere l’ultimo taglio operato dall’istituto di Francoforte: i Futures sugli Euribor a 3 mesi (aggiornati a pochi giorni fa) prevedono che l’indice continuerà a scendere toccando il minimo entro fine anno, con una rata che, per il finanziamento standard, arriverà a 597 euro e si stabilizzerà per tutto il 2026
Meglio il fisso o il variabile?
Come sottolinea Facile.it, non mancano sul mercato le prime proposte a tasso variabile inferiori rispetto ai fissi: per i primi le migliori offerte partono da un tasso (Tan) del 2,53% corrispondente a una rata di 567 euro contro il 2,66% del tasso fisso, pari a un esborso mensile di 575 euro. Come sottolinea Facile.it, il grosso dell’offerta è ancora a favore del fisso, con le banche puntano a ridurre lo spread tra i fissi e i variabili, rispettivamente a 30 e 65 punti base
La scelta migliore? Dipende da diversi fattori
“Come sempre è bene ricordare che non c’è in assoluto una scelta giusta e una sbagliata quando si è alle prese con la richiesta del mutuo; ci sono diversi fattori che entrano in gioco – ad esempio, le caratteristiche del mutuatario, quelle dell’immobile e la propensione al rischio di ciascuno – e vanno valutati attentamente”, spiegano gli esperti di Facile.it. “In una fase così delicata, farsi aiutare da un consulente esperto può rivelarsi fondamentale per identificare il prodotto più adatto alle proprie esigenze”
I vantaggi del tasso fisso e del tasso variabile
Scegliere oggi un tasso variabile potrebbe fornire un lieve vantaggio iniziale, ma esporrebbe il mutuatario al rischio di oscillazioni della rata anche importanti nel successivo futuro. Optare per il fisso, invece, permetterebbe di garantirsi un tasso comunque buono e una rata stabile per tutta la durata del finanziamento
Per approfondire: Euro digitale, obiettivo 2026 per il Regolamento: cos’è e le prossime tappe
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