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L’Italia accoglie 31 bambini feriti da Gaza: la più grande missione sanitaria dell’anno

Evacuati in totale 114 tra pazienti e familiari, con un’operazione record coordinata da ministeri, Protezione Civile e OMS.

L’Italia accoglie 31 bambini feriti da Gaza: la più grande missione sanitaria dell’anno

I piccoli, molti con gravi traumi e malattie, saranno curati in otto regioni italiane.

Secondo quanto riferisce una nota della Farnesina l’iniziativa, in cantiere da varie settimane, era stata autorizzata dal ministro Tajani nel corso di una riunione operativa sulla situazione in Medio Oriente e l’emergenza a Gaza lo scorso 30 luglio. Si tratta della 14 evacuazione sanitaria condotta dal nostro Paese dal gennaio 2024, la più ampia mai realizzata.

Con questa missione, il numero complessivo sale a 181 pazienti e 396 accompagnatori giunti in Italia, per un totale di 577 persone evacuate con missioni sanitarie. L’Italia è oggi lo Stato che, tra evacuazioni bilaterali e collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) avviata a maggio 2024, ha effettuato più operazioni dell’intera Ue messa insieme, e si colloca al quarto posto nel mondo. La selezione dei pazienti è stata operata dall’Oms a Gaza sulla base delle priorità più urgenti verificate sul posto. Quasi tutti i bambini evacuati hanno subito amputazioni o gravi ferite, traumi cranici, emorragie cerebrali, leucemie, o sono affetti da malattie congenite o malnutrizione severa. Tutte condizioni che, nella Striscia di Gaza, non avrebbero trovato cure adeguate. Ora saranno presi in carico da ospedali in Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Toscana, Umbria e Veneto.

La missione è stata resa possibile grazie a uno sforzo corale che ha unito donne e uomini di Presidenza del Consiglio, ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ministero della Difesa e Comando operativo di vertice interforze (Covi), ministero dell’Interno, Dipartimento della Protezione Civile, insieme a enti locali, personale sanitario e strutture ospedaliere in otto regioni. Sul campo hanno operato tre funzionari dell’Unità di crisi, insieme a due funzionari del consolato generale d’Italia a Gerusalemme. Presenti, inoltre, cinque operatori della Protezione Civile e più di venti fra medici, infermieri, personale sanitario e mediatori linguistici. La missione è iniziata il 12 agosto, con l’arrivo di una squadra avanzata a Eilat in Israele per coordinare ogni fase dell’operazione, grazie anche ai contatti diplomatici con le Autorità israeliane assicurati dall’ambasciata d’Italia a Tel Aviv. Il giorno seguente, altri operatori sono giunti con due voli militari dal Cairo. Dalla mattina presto, le squadre hanno seguito il convoglio che dal valico di Kerem Shalom, dopo i controlli da parte israeliana, è giunto fino all’aeroporto militare di Eilat su autobus e ambulanze messi a disposizione dall’Oms.

Dopo l’identificazione e l’assegnazione dei pazienti in Israele, e cinque ore di volo a bordo di velivoli militari C-130J dell’Aeronautica Militare diretti a Milano, Roma e Pisa, all’arrivo in Italia un cordone sanitario di ambulanze e medici ha immediatamente avviato il trasferimento dei bambini verso le strutture ospedaliere di destinazione. L’accoglienza dei pazienti e delle famiglie è ora affidata agli ospedali e successivamente al Sistema di Accoglienza Integrata del ministero dell’Interno per l’inserimento alloggiativo. Tutte le persone otterranno il permesso di soggiorno, così che bambini e famiglie abbiano accesso al sistema scolastico e sanitario italiano, per garantire un inserimento armonioso e una permanenza dignitosa fin che necessario.

Italpress

 

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