La protesta dei trattori torna a Roma: 23 mezzi nella Capitale
Il corteo è composto da una delegazione da Lazio, Emilia Romagna e Toscana.
Torna a Roma la protesta dei trattori, questa è la prima del 2025. Sono 23 i trattori arrivati da Torrimpietra nella Capitale. Una parte del corteo, composto da una delegazione di mezzi da Lazio, Emilia Romagna e Toscana, si è prima fermato a Piazza Irnerio e, poi, ha ripreso la via Aurelia per raggiungere gli altri mezzi che si erano fermati al parcheggio di Pam Panorama.
La delegazione è guidata da Salvatore Fais, socio fondatore di Agricoltori italiani. “Sua santità mi aspetta”, si legge su un trattore che manifesta l’intenzione di portare il messaggio al Papa in occasione del Giubileo. Su un altro mezzo è attaccato un cartello con su scritto “ci volevate schiavi, ci trovate ribelli, difesa dell’agricoltura italiana”.
Per evitare che si congestionasse eccessivamente il traffico si era deciso che dentro la città entrasse solo una parte della delegazione. Davanti ai mezzi alcuni agricoltori a piedi guidano il corteo, scortato della forze dell’ordine. Al termine della manifestazione i trattori faranno rientro a Torrimpietra.
Le motivazioni
“Non abbiamo ottenuto nulla dal governo” attacca, parlando con l’Adnkronos Fais. “Le motivazioni sono le stesse dell’anno scorso. L’agricoltura è penalizzata rispetto alle multinazionali e penalizzata dalla burocrazia, costi di produzione alti, nessun intervento sul grano, il problema alluvioni su cui bisogna intervenire…”.
Le richieste dei trattori restano dunque le stesse, altro che dazi: “I dazi non ci preoccupano perché il prodotto italiano è pregiato e ha mercato, il problema semmai è il mercato interno nazionale, il made in Italy costa troppo e va ritrovato il giusto equilibrio tra produttore e grande distribuzione organizzata”, sottolinea Fais.
Adnkronos.
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