Il racconto della serata da incubo vissuta insieme alla figlia di 12 anni
La lunga estate degli scontrini "pazzi" non sembra conoscere fine. Dopo il noto toast diviso a metà alla modica cifra di 2 euro, le segnalazioni da bar e ristoranti italiani si sono moltiplicate.
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La lunga estate degli scontrini “pazzi” non sembra conoscere fine. Dopo il noto toast diviso a metà alla modica cifra di 2 euro, le segnalazioni da bar e ristoranti italiani si sono moltiplicate. Dal piattino vuoto a pagamento, al biberon scaldato che ha scatenato l’ira della Cnn, ecco spuntare un nuovo caso in quel del lago di Como, già teatro di molte segnalazioni.
Questa volta, però, più che il prezzo a scandalizzare la cliente è stata la reazione avuta dal titolare del ristorante. Una disavventura che la donna ha descritto come un vero e proprio incubo vissuto in compagnia della figlia.
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Una cena al ristorante sul lago di Como e quello che doveva essere un sabato sera di relax e convivialità si è trasformato in una disavventura a tutti gli effetti per Barbara e sua figlia di 12 anni.
La donna, indignata per quanto accaduto, ha deciso di denunciare l’accaduto a QuiComo: «Ho ordinato del pesce alla griglia e ho chiesto quale contorni avessero. Mi hanno risposto che erano disponibili dei fagiolini o delle verdure grigliate e io ho chiesto se potevo avere un mix delle due cose. Al momento nel conto mi hanno però inserito due contorni, di cui uno misteriosamente al costo di 4 euro, mentre nel listino sono tutti a 3, 50 euro».
A questo punto Barbara per principio si è rifiutata di pagare e si è incamminata con la figlia verso l’uscita. Un atteggiamento che non è piaciuto per niente dal proprietario delristorante che l’ha «placcata» e ha chiuso il cancello per evitare che la donna potesse allontanarsi. «Per poco non mi ha picchiato. Ho dovuto chiamare i carabinieri».
Da lì si è acceso un grande battibecco. Hanno iniziato a volare parole grosse e la cliente è stata additata di essere una ladra. Ma non finisce qui. Sì, perché nella concitazione del momento, la bambina è rimasta da sola, al di là del cancello e anche lei è diventata vittima delle offese del titolare. «Mi sembrava un film dell’orrore».
Poi, finalmente, sono arrivati i carabinieri e la questione è stata risolta. Il titolare ha tolto il il contorno inesistente dal conto e lei ha pagato dopo essere stata, di fatto, sequestrata all’interno del locale.
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