Formazione data-driven per accompagnare i giovani al lavoro
Il protocollo di interoperabilità tra i sistemi informatici dei Ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Istruzione e del Merito, dell’Università e della Ricerca e Inps
 
 Un passo deciso verso una pubblica amministrazione più integrata, efficace e orientata ai dati. Il Protocollo d’intesa tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Ministero dell’Università e della Ricerca e l’INPS, infatti, sancisce l’interoperabilità dei rispettivi sistemi informativi per rafforzare le politiche di inclusione sociale e lavorativa, con particolare attenzione ai giovani Neet, coloro che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi formativi.
Grazie allo scambio strutturato e sicuro dei dati, sarà possibile:
- individuare e prendere in carico i Neet. Lo scambio di dati consentirà di identificare la platea potenziale e proporre, a cura del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dell’Inps, iniziative mirate di politiche attive, differenziate per target e misurate sugli impatti (inserimenti occupazionali, durata, stabilità e qualità del lavoro).
- progettare una formazione più aderente al lavoro. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Ministero dell’Università e della Ricerca potranno perfezionare l’offerta scolastica, terziaria e post-laurea grazie alla disponibilità di informazioni sugli sbocchi occupazionali e gli sviluppi di carriera di diplomati e laureati in relazione ai percorsi intrapresi.
- proporre servizi pubblici più efficaci. Il protocollo rafforza la capacità della PA di operare in logica data-driven, favorendo decisioni tempestive, trasparenti e basate sull’evidenza.
Il protocollo, che si inserisce nel quadro delle riforme e degli investimenti del PNRR, prevede anche la precompilazione del curriculum vitae e l’alimentazione del Fascicolo sociale e lavorativo, strumenti chiave per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
L’interoperabilità avverrà nel pieno rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali, secondo i principi di minimizzazione, finalizzazione e sicurezza by design e by default.
«La tecnologia al servizio delle persone e delle politiche attive del lavoro – ha affermato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone -. Con questo protocollo, mettiamo in rete i dati dei principali sistemi informativi pubblici per costruire interventi mirati, tempestivi e basati sull’evidenza. È una svolta concreta: possiamo intercettare i giovani che rischiano di restare ai margini e offrire loro opportunità formative e professionali coerenti con le reali esigenze del mercato. La digitalizzazione non è solo un mezzo, ma una strategia per rendere la formazione più efficace e il lavoro più accessibile».
«Questo protocollo rappresenta un passo importante verso una scuola capace di orientare e accompagnare i giovani verso un efficace inserimento lavorativo. La condivisione dei dati tra amministrazioni consentirà di rendere l’offerta formativa più aderente alle reali esigenze del mercato del lavoro, valorizzando i talenti di ciascuno. Una scuola che forma, orienta e mette i giovani nelle condizioni di costruire concretamente il proprio futuro», ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
«Ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro non è soltanto una questione di giustizia generazionale: è una sfida strategica per la competitività del Paese – ha sottolineato il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini –. Dobbiamo costruire percorsi formativi sempre più aderenti alla realtà produttiva, in cui i dati ci aiutano a capire dove andare e come investire. Questo protocollo ci consente di far dialogare i sistemi, di incrociare le informazioni, di mettere in rete scuola, università, imprese e istituzioni. Ogni giovane che trova la sua strada è una risorsa che resta, innova, crea valore. È così che si rafforza il capitale umano, e la capacità dell’Italia di competere nel mondo.»
«L’interoperabilità dei sistemi informativi consente di conoscere meglio i bisogni dei cittadini e di offrire risposte più tempestive, personalizzate ed efficaci. È un approccio che l’INPS ha già avviato con il Portale Giovani, il primo spazio digitale pubblico dedicato agli under 35, dove oltre 50 servizi sono stati integrati in un’unica piattaforma. In pochi mesi dal lancio, più di un milione di accessi autenticati confermano che la direzione è quella giusta: una PA capace di ascoltare, di anticipare, di agire. La sfida ora è continuare a trasformare i dati in valore sociale, perché dietro ogni numero ci sono persone, percorsi, futuro», ha concluso il presidente INPS, Gabriele Fava.
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