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25 aprile di tensione a Roma: insulti e lanci di oggetti dalla brigata ebraica ai manifestanti pro-Palestina.

Sassi contro i cronisti presenti.

25 aprile di tensione a Roma: insulti e lanci di oggetti dalla brigata ebraica ai manifestanti pro-Palestina.

Tensione a Roma alle manifestazioni per il 25 aprile a Porta san Paolo. In piazzale Ostiense – accanto alla Piramide Cestia – sono volati fischi e insulti tra la brigata ebraica, che intorno alle 8:30 ha deposto la tradizionale corona d’alloro per i partigiani ebrei, e i partecipanti a un contemporaneo presidio pro Palestina intitolato “Antifascismo e antisionismo”, convocato da sigle di sinistra e collettivi universitari. Questi ultimi hanno intonato “free, free Palestine“, “intifada” e “Fuori i sionisti dalla Palestina“, a cui, dall’altra parte, è stato risposto con insulti, gestacci e i cori “terroristi, terroristi” e “voi siete antisemiti”. Da parte della brigata ebraica, poi, sono state lanciate lattine e bombe carta verso il presidio (video) e anche alcuni sassi contro i cronisti che stavano riprendendo. Appartenenti al gruppo hanno cercato più volte di forzare l’imponente cordone di polizia (almeno venti camionette) per raggiungere i manifestanti pro-Gaza.

Nelle stesse ore, come ogni anno, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona di alloro al sacrario del Milite ignoto all’Altare della Patria a Roma. Alla cerimonia hanno partecipato le massime cariche istituzionali: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente del Senato Ignazio La Russa, quello della Camera Lorenzo Fontana e quello della Corte costituzionale Augusto Barbera. Mattarella si è fermato davanti al monumento per un momento di raccoglimento, e al termine ha salutato le autorità presenti. A differenza degli anni passati, l’enorme cantiere per la metropolitana allestito al centro di piazza Venezia ha impedito la presenza di pubblico.

In corso nella Capitale anche la tradizionale manifestazione dell’Anpi, l’associazione dei partigiani. Il corteo, con in testa uno striscione con la scritta “I partigiani”, è partito da largo Bompiani e raggiungerà Porta San Paolo, dove sono previsti vari interventi dal palco: tra gli altri quello di Roberto Salis, il padre della 39enne insegnante Ilaria, in carcere in Ungheria e candidata alle Europee dall’Alleanza Verdi e sinistra. In testa al corteo le associazioni partigiane e della memoria antifascista, con striscioni e bandiere della pace.

Attimi di tensione, che comunque non sono andati oltre qualche insulto verbale, quelli intercorsi durante il corteo del 25 Aprile milanese tra i militanti pro-Palestina e la Brigata Ebraica, al passaggio dello striscione di quest’ultima. Da una parte ‘Fuori Hamas da Gaza‘, dall’altra ‘Assassini‘, le urla sono state parecchie ma fortunatamente, anche grazie a un cordone formato da agenti di polizia con l’aiuto dei City Angels milanesi, il diverbio non è sfociato in violenza.

Ci sono stati poi, successivamente, alcuni momenti di tensione durante il comizio conclusivo del corteo del 25 aprile in piazza Duomo: alcuni militanti pro Palestina hanno infatti cercato di superare le transenne sotto il palco e sono stati fatti arretrare dalla Polizia.

Il corteo milanese per il 25 aprile ha superato quest’anno le 100.000 presenze. Lo comunicano gli stessi organizzatori dal palco, dove lo scrittore Antonio Scurati è stato tra i protagonisti ricevendo attestati di stima sia da parte del sindaco Giuseppe Sala sia da parte del presidente Anpi Gianfranco Pagliarulo.

Pagliarulo ha affondato poi il colpo sul presidente israeliano Benjamin Netanyahu. “È responsabile dello sterminio dei palestinesi e se attacca in forza Rafah può avvenire un massacro di proporzioni inaudite. Cosa aspetta il governo italiano a riconoscere lo stato di Palestina?”, si chiede. Dunque, “sia avviato un negoziato di pace tra Israele e Palestina”.

Qualche momento di tensione anche nel corso della conclusione del corteo milanese in piazza Duomo. Alcuni attivisti palestinesi hanno infatti contestato il sindaco nel corso del proprio intervento. Qualcuno ha intonato un ‘Sala sionista sei il primo terrorista’. Ad ogni modo, il sindaco ha voluto rimarcare come il fascismo sia stato “fino dall’origine un crimine prima ancora che una sciagura, diventata poi la più grande tragedia vissuta dall’umanità nella sua alleanza con il nazismo. Ma perché una parte del governo non ha mai voluto chiarire questo equivoco di fondo?”, si domanda. D’altronde, “una professione di antifascismo non è così difficile da pronunciare è l’abc della democrazia. Invece sempre e solo silenzio imbarazzato e imbarazzante”.

Lo scrittore Antonio Scurati ha letto il monologo ‘censurato’ in Rai dal palco di piazza Duomo, dove si è concluso il corteo meneghino per celebrare il 25 aprile. Scurati, salito sul palco con un garofano rosso, ha concluso il suo intervento con un abbraccio alla segretaria del Pd Elly Schlein.

Alla partenza del corteo, la segretaria del Pd, Elly Schlein aveva dichiarato: “Il 25 aprile non è mai divisivo per definizione perché è la festa della Liberazione, è la festa che ricorda la Resistenza che ci ha liberato dal nazifascismo e ha posto le basi della nostra democrazia per scrivere la nostra Costituzione in cui tutte e tutti si possono e si devono riconoscere”. Poi: “Il Pd è qui per ricordare la Resistenza e quindi non ha mai trovato motivi di divisione su questo. Si cerchino altrove quelli che si dividono per il 25 aprile, sono loro che si sbagliano. Non accetteremo alcun tentativo di riscrivere la nostra storia comune“, ha aggiunto la segretaria Dem.

Agenzia giornalistica Dire

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