Pugni e calci all'avvocato dopo l'esame di abilitazione
I fatti la scorsa estate davanti al tribunale di Messina. A febbraio l'udienza in rito abbreviato. Ordine degli Avvocati costituito parte civile
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Dovrà rispondere di lesioni gravi e aggravate il 34enne che lo scorso 23 giugno ha pestato a sangue l’avvocato Antonio Lanfranchi al termine al termine dell’esame di abilitazione alla professione forense. Il prossimo 26 febbraio l’udienza che si celebrerà in rito abbreviato così come disposto dal gup Annalisa Raffa su richiesta dello stesso imputato, assistito dal legale Francesco Gatto. Il giudice per l’udienza preliminare ha inoltre accolto la costituzione di parte civile dell’Ordine degli Avvocati rappresentato da Salvatore Silvestro.
A formulare richiesta di rinvio a giudizio il pubblico ministero Marco Accolla al termine delle indagini scattate subito dopo l’aggressione avvenuta davanti al tribunale. Secondo la Procura, l’avvocato Antonio Lanfranchi, difeso dai colleghi Ernesto Parisi e Marco Zappia, è stato colpito violentemente con calci e pugni al volto fino a cadere a terra. Il legale ha riportato trauma cranico e facciale, il naso rotto e una vertebra fratturata. La lite sarebbe avvenuta in seguito alla bocciatura dello stesso 34enne originario di Milazzo. Un gesto sconsiderato avvenuto, secondo il pm, per motivi futili e abbietti e con l’aggravante della premeditazione. L’aggressore era stato arrestato il giorno dopo dalla polizia.
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