Nella manovra, emendamento per retribuzione di specializzandi non medici.
L’emendamento prevede un trattamento economico annuale di almeno 22.700 lordi di base, più una parte variabile, per gli specializzandi di area sanitaria.
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Prevedere un trattamento economico annuale di almeno 22.700 lordi di base, più una parte variabile, per gli specializzandi di area sanitaria come veterinaria, odontoiatria, farmacia, biologia, chimica, fisica e psicologia per tutta la durata legale del corso. Lo propone un emendamento segnalato da Fratelli d’Italia nella manovra a firma dell’onorevole Marta Schifone. Si tratterebbe dunque di almeno 1.891 euro lordi se dividiamo per 12 mensilità, ai quali aggiungere fino al 15% in più di quota variabile (circa 280 euro se teniamo conto del tetto minimo di base corrisposto).
Il trattamento è costituito da una parte fissa, uguale per tutte le specializzazioni e per tutta la durata del corso, e da una parte variabile, determinato ogni tre anni con decreto del Presidente del Consiglio, su proposta del ministro dell’università, quello della Salute e con il Mef sulla base del percorso formativo degli ultimi tre anni. In fase di prima applicazione, per gli anni accademici e 2024-2025 e 2025-2026 la parte variabile non può eccedere il 15 per cento di quella fissa e la parte fissa non è inferiore a euro 22.700 annui lordi. Il trattamento economico è corrisposto mensilmente dalle università presso cui operano le scuole di specializzazione.
Costo dell’operazione 100 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2025, da finanziare con le borse di studio non assegnate nell’area medica e per la parte rimanente mediante corrispondente riduzione del Fondo per le esigenze indifferibili.
L’emendamento è stato accolto con soddisfazione dal presidente della Commissione Albo odontoiatri nazionale, Raffaele Iandolo
“Siamo ovviamente favorevoli a questo provvedimento che equipara finalmente, almeno dal punto di vista retributivo, le scuole di specializzazione a quelle mediche, così come chiediamo da tempo. Si tratta di un primo passo importante. – continua – La nostra proposta è anzi quella di classificare le specializzazioni in odontoiatria come specializzazioni mediche a tutti gli effetti, così come del resto avviene in tutto il mondo” ha detto Iandolo.
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