Il lavoro non finisce, cambia
A Marshall Antonio Aloisi presenta il libro “Il tuo capo è un algoritmo”
In evidenza
“Il tuo capo è un algoritmo. Contro il lavoro disumano”, Laterza Editore, di Antonio Aloisi e Valerio De Stefano, è al centro del nuovo appuntamento con Marshall. A illustrarne i contenuti, intervenendo in trasmissione, è lo stesso Aloisi, docente di Diritto del lavoro all’Università IE di Madrid. Piattaforme, robotica, smart working sono alcuni degli elementi che farebbero pensare che la tanto diffusa idea di “fine del lavoro” sia una reale deriva e che invece il testo smitizza teorizzando come invece il lavoro più che annullarsi cambi. Se da un lato, infatti, alcune figure professionali vengono sostituite da macchine, non è detto che i robot non possano portare con sé disfunzioni che derivano proprio dall’uomo che le ha progettate, per questo nuovi ruoli potrebbero rivelarsi sempre più necessari. In un tale contesto fatto di iperconnessione, lavoro casa-bottega, è indispensabile tutelare l’umanità del lavoro e i diritti dei lavoratori. Da qui il sottotitolo del volume. E “attenzione – avvisano gli autori – l’automazione prima di rubare la nostra funzione rischia di far saltare quella dei nostri capi”. In chiusura di puntata, lo studio di un team di ricerca della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, pubblicato su NeuroImage, che mette in relazione l’empatia individuale con i contesti sociali e non sociali.
Altre Notizie della sezione
Separazione delle carriere e doppio Csm
31 Ottobre 2025Il testo, che ridisegna l'assetto della magistratura italiana, prevede anche la nascita di un'Alta Corte disciplinare.
Sono molti i motivi per cui non si scende in piazza per Kiev. E tutti sbagliati
30 Ottobre 2025Replica di Coletti a Ferrario: l’antioccidentalismo, spiegato nel dettaglio, che non fa solidarizzare con gli ucraini. Come prima per il Ruanda o la Bosnia. Elementi di guerra mediatica e di strabismo morale.
Tagli alla Giustizia, l’allarme degli avvocati romani: “Così si ferma il Paese”
27 Ottobre 2025Il presidente dell’Ordine di Roma, Graziani, denuncia i 40 milioni in meno previsti nel 2026: “Servono investimenti, non riduzioni, per ridare fiducia e velocità ai tribunali”.
