Anno: XXV - Numero 71    
Mercoledì 24 Aprile 2024 ore 16:45
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Sindacati commercialisti, moratoria sanzioni idea Mef,non nostra

Anc, Sic, Unagraco e Unico, 'respingiamo affermazione di Villarosa'

Sindacati commercialisti, moratoria sanzioni idea Mef,non nostra

Nella nota rilasciata ieri dal sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa a commento del contenuto degli emendamenti fiscali al decreto agosto, “si dichiara che sono state accolte le richieste avanzate la scorsa settimana dalla categoria dei commercialisti, incontrata dopo la proclamazione dell’astensione collettiva prevista originariamente proprio in questi giorni, poi revocata, a seguito di una decisione presa a maggioranza dal tavolo delle associazioni”, ma “ci sentiamo obbligati a respingere questa affermazione, in quanto quello che è previsto negli emendamenti rispecchia la proposta del Mef e non la richiesta da noi formulata sin dalla proclamazione, e ribadite in quella sede rispetto alla moratoria delle sanzioni”. Lo scrivono i sindacati Anc, Sic, Unagraco e Unico, sottolineando che “al tavolo di confronto con il dicastero del 10 settembre, e in tutti gli incontri precedentemente tenuti nelle ore precedenti, era stato chiesto di eliminare la discriminante del calo di fatturato del 33% in riconoscimento delle oggettive difficoltà operative incontrate dai colleghi nel periodo dell’emergenza, e di prevedere, al limite, l’innalzamento della maggiorazione proposta dal Governo dallo 0,8 all’1%, così come già proposto in audizione da parte del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, considerata anche la volontà dello stesso Governo di spostare il termine della moratoria dal 30/09 (nostra proposta) al 30/10”.

    Tutti gli esponenti del Governo presenti all’incontro, si legge, “si erano dichiarati disponibili alla valutazione della nostra richiesta in particolare procedendo con una valutazione d’impatto in termini di costo dell’operazione, cosa che evidentemente non è avvenuta o comunque non è stata comunicata alle parti interessate”, perciò i quattro sindacati “sostengono che sarebbe fuorviante far arrivare ai colleghi e all’opinione pubblica il messaggio che, con particolare riferimento a questo specifico punto, la richiesta è stata accolta, e che si sia pertanto soddisfatti”. C’è, infine, “l’auspicio che in sede di esame parlamentare, il Legislatore tenga conto delle istanze formulate dai commercialisti e delle difficoltà che tutti i contribuenti stanno vivendo in questo momento, approvando un testo diverso e più giusto, che accolga la nostra richiesta”.

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