Periti industriali a quota 35.000, +25% di iscritti in 10 anni
Esposito, 'Completare iter per le lauree professionalizzanti'.
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“Dal 2015 ai primi mesi del 2025, in quasi 10 anni, il numero dei professionisti iscritti all’Albo”, giunti a quota 35.000, è cresciuto di circa il 25% e per la maggior parte residenti nelle regioni del Centro-Nord del Paese.
È il 2024 l’anno più prospero per la categoria che registra un picco di crescita, rispetto all’anno precedente, del 3,8%, oltre al tasso più alto di nuove iscrizioni e di abilitati alla professione”.
Questo quanto emerso dall’annuale Assemblea dei presidenti degli Ordini territoriali dei periti industriali, a Roma.
“Nel decennio esaminato, la durata media di permanenza all’Albo è aumentata di circa 5 anni”, si evidenzia. Il 45% dei professionisti recita una nota, “continua a vivere nell’area settentrionale del Paese, quasi il 29% nel Centro Italia e il restante 26% nel Sud e nelle Isole. L’Ordine territoriale con il maggior numero di professionisti iscritti è Napoli. Oltre la metà degli associati è specializzata in attività riguardanti l’impiantistica elettrica e l’automazione, circa il 95% degli iscritti al 2025 possiede un diploma di perito industriale, il 5% invece (pari a circa 1.700 persone) possiede un titolo di studio universitario”.
“Nei giorni scorsi – ha detto il presidente del Consiglio nazionale – in un incontro presso il ministero dell’Università, abbiamo presentato una proposta di decreto che recepisce quanto previsto dalla cosiddetta ‘legge Manfredi’ così da attivare modalità semplificate per l’abilitazione dei laureati nelle 14 classi di laurea. In particolare, abbiamo chiesto che i laureati, o coloro che conseguiranno il titolo nelle classi previste (e in quelle considerate assorbenti), possano accedere alla professione di perito industriale tramite un esame di Stato semplificato, da svolgersi nei seguenti ambiti: costruzioni, tecnologie alimentari, meccanica, impiantistica, chimica, prevenzione ambientale, informatica e design”, ha aggiunto.
“Continueremo a lavorare con università e Ordini territoriali per rendere pienamente operativi i percorsi delle lauree professionalizzanti abilitanti, che rappresentano la linfa per il futuro della professione e per giovani sempre più preparati nel mondo del lavoro”, ha chiuso Esposito.
Ansa
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