Ddl semplificazione lavoro, Confprofessioni: più peso alle parti sociali
Il presidente Stella in audizione in Commissione Lavoro del Senato: «Massima attenzione su apprendistato, servizi per l'impiego e politiche attive del lavoro, dove le forze sociali possono svolgere un ruolo attivo nel processo di placement»
In evidenza

«L’obiettivo della semplificazione potrà essere raggiunto solo se il Governo avrà la capacità di aprire un confronto con le forze sociali del Paese che si confrontano quotidianamente con i problemi applicativi della disciplina normativa, a cominciare proprio dai liberi professionisti». È uno dei passaggi chiave dell’audizione del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, in XI Commissione permanente del Senato, dove è in discussione il disegno di legge sulla “Delega al Governo per la semplificazione e la codificazione in materia di lavoro”. Nonostante l’accelerazione degli ultimi anni, la politica di semplificazione normativa e amministrativa è apparsa «discontinua e poco incisiva, perché non ha saputo dare risposte concrete sul piano pratico e obiettivi tangibili, a cominciare dalla riduzione della burocrazia» ha aggiunto Stella. «Su questo campo, i liberi professionisti sono i migliori alleati delle istituzioni, perché lavorano ogni giorno a contatto con i cittadini, le imprese e la pubblica amministrazione». Entrando nel merito del provvedimento all’esame dalla XI Commissione di Palazzo Madama, Confprofessioni ha sottolineato l’esigenza di un restyling normativo in materia di lavoro, purché la delega non oltrepassi «il campo della semplificazione per sconfinare in interventi di revisione sostanziale degli istituti del diritto del lavoro, impegno che richiederebbe ben altro coinvolgimento sociale e politico». Massima attenzione, dunque, su apprendistato, servizi per l’impiego e politiche attive del lavoro, dove le parti sociali possono svolgere un ruolo attivo nel processo di placement, così come già avviene in molti paesi europei. Sempre sul fronte della sburocratizzazione, Confprofessioni rileva che nel disegno di legge delega non c’è alcuna traccia di semplificazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, già prevista dallo statuto del lavoro autonomo, ma rimasta inattuata. «È paradossale che le norme contenute nel Testo Unico si applichino indistintamente a tutte le realtà produttive, a prescindere dalle dimensioni e dai contesti produttivi, senza adeguarsi alle specificità dei contesti di lavoro».
Notizie Correlate

Tommaso Nannicini alla guida dell’Osservatorio delle libere professioni
12 Giugno 2025È il professor Tommaso Nannicini il nuovo responsabile scientifico dell’Osservatorio delle libere professioni. Lo rende noto la Confederazione guidata da Marco Natali in una nota diffusa nella giornata odierna.

Sicurezza sul lavoro, per Confprofessioni stop alla burocrazia
21 Maggio 2025Le idee della Confederazione a incontro governo-parti datoriali.

Affidabilità fiscale: Professionisti in testa alla classifica
12 Maggio 2025La ricerca dell'Osservatorio delle libere professioni rivela che il 57% dei professionisti raggiunge un punteggio ISA superiore a 8, un valore ben oltre la media del 44% relativa a tutti i contribuenti.