Confprofessioni: progetto Ue, sprint a digitalizzazione studi
Stella (Confprofessioni), 'il dialogo sociale aiuta il lavoro'

Il dialogo sociale come ‘chiave di volta’ per “affrontare il cambiamento degli studi professionali, indotto dall’economia digitale”, salvaguardando e stimolando la crescita dei lavoratori autonomi e dei dipendenti dei loro studi: è l’obiettivo alla base del programma condotto da Confprofessioni (la Confederazione nazionale delle libere professionisti), finanziato dalla Commissione europea che, iniziato nel gennaio 2018, chiuderà i battenti il 31 dicembre del 2019, dopo una fase di analisi delle realtà professionali e di incontri e seminari (tra Roma, Bruxelles e La Valletta) culminati, il 4 dicembre scorso, in una conferenza a Bruxelles, alla presenza del presidente dell’Europarlamento David Sassoli. L’iniziativa, come spiegato dal presidente di Confprofessioni Gaetano Stella, in un incontro a Roma, è stata realizzata insieme a Ceplis Belgio, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, Malta Federation of Professional Association ed Eurocadres Belgio. “I risultati della contrattazione che abbiamo avviato, per i professionisti italiani e per i dipendenti del settore, si traducono in un modello di welfare che passa dall’assistenza sanitaria integrativa, agli asili nido, alla non autosufficienza”, soltanto per citare alcune misure “che per primi abbiamo inserito nei contratti collettivi del comparto, avviando un percorso che, poi, è stato preso a modello per altri contratti firmati in seguito”, ha dichiarato Stella.
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