Scadenza 31 ottobre per l'adesione al concordato preventivo biennale
La presentazione di un emendamento al decreto-legge n. 113/2024 (Decreto Omnibus) riguardante il concordato preventivo biennale, che segue le numerose modifiche che hanno interessato la normativa del nuovo strumento di compliance, fa sì che il termine del 31 ottobre per l’adesione da parte dei contribuenti coinvolti sia assolutamente inadeguato.
In evidenza
La presentazione di un emendamento al decreto-legge n. 113/2024 (Decreto Omnibus) riguardante il concordato preventivo biennale, che segue le numerose modifiche che hanno interessato la normativa del nuovo strumento di compliance, fa sì che il termine del 31 ottobre per l’adesione da parte dei contribuenti coinvolti sia assolutamente inadeguato.
“Questa scadenza – spiega Marco Cuchel Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti – rende complicato il lavoro dei commercialisti che devono fare in modo che le imprese, che sono da loro assistite e che sono destinatarie del nuovo strumento, siano poste nella condizione di fare una scelta consapevole rispetto alla proposta di concordato formulata dall’Agenzia delle Entrate.
Dare più tempo alle imprese – conclude Cuchel – significa consentire una maggiore adesione al CPB e ciò dovrebbe essere anche nell’interesse del legislatore, ragione per la quale l’ANC chiede che sia disposta la proroga della scadenza al prossimo 30 novembre”.
ANC Comunicazione
Nota – Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di Mondoprofessionisti
Notizie Correlate
Anc (commercialisti), chiede di ‘confermare la rateizzazione delle imposte’
12 Novembre 2025Il sindacato chiede anche che la misura sia strutturale.
La democrazia non si sospende mai
10 Novembre 2025Lettera aperta Anc.
Stretta sulle compensazioni: rischio liquidità per imprese e professionisti
07 Novembre 2025L’Anc critica l’art. 26 della Legge di Bilancio 2026: il divieto di compensazione dei crediti d’imposta con contributi previdenziali minaccia equilibrio finanziario e fiducia tra contribuenti e Stato.
