“L’altra Giustizia” – mediazione e giustizia complementare
Giustizia civile in affanno: l’Organismo Congressuale Forense chiama a raccolta politica e professioni per rilanciare strumenti più rapidi e accessibili per risolvere le controversie.
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In un momento in cui la giustizia civile affronta tempi sempre più lunghi e una cronica carenza di personale, l’Organismo Congressuale Forense promuove il convegno “L’altra Giustizia”, dedicato al ruolo strategico dei metodi alternativi di risoluzione delle controversie (ADR) – a cominciare dalla mediazione – come leve essenziali per rendere più efficiente e accessibile il sistema giudiziario italiano.
L’appuntamento si terrà domani22 maggio, dalle 10.00 alle 12.30, presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati (Via di Campo Marzio 78, Roma), e rappresenta un momento di confronto ad alto livello tra avvocatura, magistratura, politica, accademia e impresa, in un contesto di particolare criticità per il sistema giudiziario.
Al centro del dibattito, le opportunità concrete offerte dalla mediazione e dalle forme di giustizia complementare per rendere il sistema più rapido, accessibile ed efficiente.
Interverranno, oltre a esponenti della magistratura, del mondo accademico, dell’impresa e della professione forense, il Viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, il Presidente della Commissione Giustizia, on. Ciro Maschio, il Capogruppo di Forza Italia, on. Paolo Barelli e il segretario della Presidenza, On. Annarita Patriarca.
L’incontro si svolge in un contesto segnato da una crescente preoccupazione per l’efficienza della giustizia civile. Nel 2024, la durata media dei procedimenti civili in primo grado ha raggiunto 488 giorni, in aumento rispetto ai 486 del 2023. Una tendenza che allontana l’obiettivo fissato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): ridurre del 40% i tempi entro metà 2026 — un traguardo oggi sempre più difficile da raggiungere, come confermato dall’ultimo monitoraggio del Ministero della Giustizia.
A ciò si aggiunge la crisi degli uffici del Giudice di Pace. La recente decisione di posticipare al 30 giugno 2026 l’entrata in vigore delle nuove competenze, inizialmente previste per il 31 ottobre 2025, è stata dettata da gravi scoperture di organico tra magistrati onorari e personale amministrativo. Una condizione che rischiava di compromettere seriamente il funzionamento della giustizia di prossimità.
In questo scenario, In questo scenario, il ricorso a strumenti come la mediazione si impone come una leva decisiva per migliorare l’accesso alla giustizia e promuovere una cultura del dialogo e della composizione, in linea con i valori del PNRR e con le aspettative di una società sempre più attenta a soluzioni sostenibili e rapide.
“Oggi più che mai, la giustizia italiana ha bisogno di strumenti concreti per rispondere alle esigenze
dei cittadini. La mediazione e le altre forme di risoluzione alternativa non sono soluzioni marginali,
ma leve strategiche per rendere il sistema più efficiente, accessibile e giusto – ha dichiarato Alessandra Dalla Bona, componente dell’Ufficio di coordinamento di OCF -. È tempo di riconoscere e valorizzare davvero questa ‘altra giustizia’.”
Durante l’incontro sarà presentato e distribuito il “Vademecum sulla Mediazione”, redatto da OCF alla luce dei recenti correttivi alla Riforma Cartabia, con l’obiettivo di fornire una guida operativa agli operatori del diritto e agli utenti del sistema giustizia.
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