Il pasticcio perfetto
Un criminale fatto fuggire sotto gli occhi dello Stato. Nessuna spiegazione, nessuna assunzione di responsabilità. Così si logora la fiducia dei cittadini.
In evidenza
Non servono ipotesi, non servono ricostruzioni fantasiose. I fatti, purtroppo, parlano da soli: un criminale arrestato è stato consapevolmente rimesso in libertà e riportato a casa. Non è stata una leggerezza. È stata una scelta. Grave, deliberata, e – quel che è peggio – tuttora senza spiegazione.
Nel frattempo, mentre l’opinione pubblica chiede chiarezza, in Parlamento va in scena l’ennesima rappresentazione a uso e consumo del consenso: questa volta il tema sono i migranti, ma il copione è sempre lo stesso. Si distoglie l’attenzione, si sposta il bersaglio, si delegittima chi indaga, si insinua che la magistratura sia parte dell’opposizione. Così si accresce lo scontro istituzionale, si alimenta il sospetto, si mina la credibilità delle regole.
L’opposizione politica, che pure comprende ormai ampi settori del potere giudiziario, non riesce a dare risposte efficaci. Confusa, divisa, a tratti complice nel non voler o sapere raccontare davvero ciò che accade. E intanto il governo, seppur traballante, trova nel conflitto il collante che gli mancava.
Di fronte a un caso di questa portata, lo Stato aveva due strade: dire la verità, con coraggio e chiarezza. Oppure, se davvero la vicenda toccava questioni delicate di sicurezza nazionale, assumersi la responsabilità politica di porre un segreto di Stato. Ha scelto la terza via: il silenzio. E nel silenzio, ancora una volta, ha perso credibilità.
Il danno più profondo non è l’errore in sé, ma l’incapacità – o il rifiuto – di spiegare ai cittadini perché certe decisioni vengono prese. Ed è così che, giorno dopo giorno, l’architettura della fiducia si sgretola.
Altre Notizie della sezione
Il ritorno dei riformisti e la sfida a Elly Schlein
27 Ottobre 2025Dietro la nascita della corrente riformista c’è la crisi d’identità del Pd: tra il movimentismo di Schlein e il richiamo al governo dei moderati, si riapre il confronto sull’anima del centrosinistra.
Camale-Conte torna a colori: il ritorno del moderato radicale
24 Ottobre 2025Tra pochette e mozioni autonome, l’ex premier cambia pelle ma non destino: la fame di Palazzo Chigi è tornata.
La giustizia trasformata in feudo: quando i tribunali diventano “casa loro”
23 Ottobre 2025L’Associazione Nazionale Magistrati scambia i palazzi di giustizia per sedi di partito e rivendica una “proprietà” morale e fisica dei tribunali. Ma la giustizia non è dei magistrati: è dei cittadini. E il suo primo dovere è restare neutrale.
