A medicina debutta la nuova selezione.
Fin dalla prima discussione si è manipolata la questione solleticando il vello dei bocciati e delle loro famiglie rancorose.
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Più di quarant’anni, ossia prima che la moda filodem distruggesse l’organizzazione dell’università italiana con l’obbrobrio del 3+2, ho avuto la fortuna di frequentare il politecnico; il problema era affrontato in modo molto pragmatico: nessun test, nessuna selezione iniziale; il politecnico investiva molte risorse per offrire la possibilità di frequenza per tutti; ai primi corsi frequentavano in grandissimo numero; gli esami iniziavano dopo sei mesi dalla prima iscrizione, e la massiccia selezione era fatta sul campo; le aule per il primo anno erano ad emiciclo, di 400 posti; già al secondo anno le aule erano da 100; al quinto anno si faceva lezione in stanzette da 25 persone. Basta volerlo fare, e basta non dover dipendere troppo dalle voglie dei baroni o delle lobby.
Medicina deve avere il numero chiuso per ovvie ragioni (ingegneria è un’altra cosa), ergo la selezione va fatta in un modo o in un altro. Nessun modo è perfetto chi passava era normalmente molto preparato (non si copiava) non c’erano raccomandati (il test era anonimo e la maggior parte dei figli di medici non passava, anche di primari) e tutto si chiudeva prima dell’estate dando il tempo a chi aveva fallito di cercare un’altra strada (magari migliore!). E non era necessario frequentare scuole di preparazione. Vedremo come andrà con questa nuova modalità (sono curioso soprattutto del fronte raccomandati…. Conoscendo il paese), ma sinceramente credo che sarebbe stato meglio investire le energie su altre priorità
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