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Si conferma la stabilità della Cassa Dottori Commercialisti

Presentato lo studio “Analisi della stabilità finanziaria”, condotto dal Centro Studi della Cassa Dottori Commercialisti

Si conferma la stabilità della Cassa Dottori Commercialisti

Verificare l’efficacia della riforma del 2003 che ha permesso all’Ente di raggiungere l’attuale stabilità. Questo l’obiettivo dell’XI edizione del Previdenza in Tour, che si è tenuto ieri a Siracusa presso il Castello Maniace.

L’XI edizione del Previdenza in tour dal titolo “καιρός, 20 anni dalla riforma. Tra passato, presente e futuro” è stata l’occasione per fare il punto sui venti anni di applicazione della riforma del sistema previdenziale. Dopo i saluti istituzionali di Francesco Italia, Sindaco di Siracusa; Poalo Tirangolo, Soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali di Siracusa, e Gaetano Ambrogio, Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Siracusa, sono seguiti l’intervento di aperura lavori Stefano Distilli, Presidente della Cassa Dottori Commercialisti e il contributo alla riflessione di Alberto Bagnai, Presidente della commissione parlamentare di controllo sull’Attività degli Enti Gestori di Forme Obbligatorie di Previdenza e Assistenza Sociale. Una prima tavola rotonda – con il contributo del Presidente della Cassa – al titolo “Nuovi paradigmi a 20 anni dalla riforma del regime pensionistico” a cui hanno partecipato Tito Boeri, Economista, già Presidente Inps; Alberto Brambilla, Presidente Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali; Elsa Fornero, Professoressa Onoraria di Economia Università di Torino. A seguire una seconda tavola rotonda, a cura dei delegati, dal titolo “Raccontare la previdenza: eredità, prospettive attuali e sfide future”, con un intervento di Michele Romano, Consigliere di Amministrazione Fondazione INDA, e la moderazione di Michele Pirotta, Vicepresidente, e Salvatore Palma, Consigliere di Amministrazione CDC.

 “Questa edizione del Previdenza in Tour che fa tappa nella culla dell’antica Magna Grecia e che ci ha ispirato nel definire il significato più profondo di questi venti anni dalla riforma, è stato un importante momento di riflessione sul nostro sistema previdenziale. La sua applicazione ci ha permesso di agire in un’ottica prospettica”, ha il Presidente della Cassa Dottori Commercialisti. “Nonostante le proiezioni attuariali – elaborate in linea con quanto richiesto dalla normativa allora vigente (su un orizzonte di 15 anni) – evidenziassero una situazione di equilibrio, una crescita consistente degli associati, un rapporto di circa 10 iscritti per ogni pensionato e un patrimonio in progressiva crescita, abbiamo scelto di concentrarci sul futuro. Lo studio presentato oggi conferma di nuovo che proprio questa visione ci ha permesso di raggiungere una stabilità finanziaria di lungo periodo”.

Durante i lavori della prima tavola rotonda, Tito Boeri ha sottolineato che la criticità maggiore dei sistemi previdenziali a ripartizione non è la longevità della popolazione ma l’immissione di pochi lavoratori nel mercato. La principale differenza tra le Casse e il sistema previdenziale pubblico è proprio che non c’è condivisione del rischio. Tre le sfide cruciali dei prossimi anni: demografia, progresso tecnologico e il rapporto tra pubblico e privato

Ha continuato Brambilla, sostenendo che lo studio della Cassa Dottori Commercialisti, presentato ieri durante l’evento, dimostra che il passaggio dal metodo retributivo a quello contributivo è stata una scelta saggia. Lo stress test effettuato, per una situazione ipotetica, evidenzia che la copertura patrimoniale del 60% al 2022 è un ottimo risultato.

Nel suo intervento la professoressa Elsa Fornero, mostrando apprezzamento per l’analisi presentata, ha confermato che la mancanza di suddivisione del rischio su una platea più ampia e differenziata è il problema principale per un sistema pensionistico gestito a ripartizione. La demografia è, poi, legata all’evoluzione della professione, perché nei cicli lunghi dell’economia i lavori cambiano. Se la Cassa non avesse allungato il periodo di proiezione con il passaggio al regime contributivo, si sarebbe generata nel lungo periodo un’instabilità del sistema.

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