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I bilanci di Cassa Forense restano positivi

Anche se la pandemia fa sentire i suoi effetti sull'Avvocatura, i bilanci di Cassa Forense restano positivi.

I bilanci di Cassa Forense restano positivi

L’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021, registra il migliore risultato di sempre della Fondazione, in termini di avanzo di gestione (1.385 milioni contro i 1.000,1 milioni del 2020) ( +38,5%), e di consistenza del patrimonio netto, che raggiunge 15.217,1 milioni contro i 13.832,1 milioni del precedente esercizio (+11%).

Nel corso dell’anno appena trascorso, la gestione del patrimonio ha registrato una performance finanziaria del 6,63%, superiore agli indici di riferimento di mercato. E questo a fronte di una minore rischiosità degli investimenti. La volatilità del rendimento invece è stata contenuta al 5,08% su base annua. Un risultato destinato ad aiutare la sostenibilità dell’impegno di Cassa Forense al futuro pagamento delle pensioni degli iscritti.

I principi che guidano l’Ente di Previdenza degli Avvocati nella gestione del patrimonio finanziario sono improntati alla sostenibilità seguendo le linee guida del programma Next Generation EU, ovvero il piano di rilancio proposto dalla Commissione Europea, che incentiva le tematiche green e digitali.

La Cassa ha mostrato, inoltre, attenzione anche per gli investimenti nel settore dell’healthcare, ossia il mercato che fornisce prodotti e servizi che migliorano la sopravvivenza e la qualità della vita.

Infine, dati positivi vengono anche dal Fondo Cicerone, che gestisce il patrimonio immobiliare di Cassa, che ha distribuito proventi per circa 15 milioni di euro, contro i 12,1 del 2020.

Il saldo previdenziale, pur mantenendosi assolutamente positivo segna rispetto al precedente un decremento del 3,5%. Le cause sono come noto “riconducibili al costante e strutturale aumento del numero dei trattamenti previdenziali erogati dalla Cassa (+ 1,5% rispetto al 2020) e dei relativi importi: la spesa complessiva per pensioni, infatti, è aumentata del 2,3%”. A fronte di ciò, si registra la riduzione del numero degli iscritti, per la prima volta in calo di circa 3.000 unità rispetto alle 241.830 unità del 2020 (di questi, sono 13.928 i pensionati attivi). “Nel corso del 2021, le cancellazioni (circa 8.600) sono risultate sensibilmente superiori alle nuove iscrizioni (circa 5.600).

Chi segue queste colonne, già conosce poi la decisa azione di recupero dei crediti contributivi iniziata da Cassa. L’accertamento e la contestazione dei debiti contributivi di pensionati attivi e “grandi evasori” ha già favorito alcuni primi risultati (1,4 mln di recuperi sui pensionati attivi, contro 0,6 mln del 2020) e il conseguimento di diverse sentenze favorevoli in relazione alle procedure monitorie intraprese. Ma nuovi e importanti risultati sono attesi anche dalle azioni intraprese, a partire dall’ultimo trimestre del 2021, nei confronti degli iscritti le cui posizioni evidenziano situazioni di morosità.

Passando all’analisi del Bilancio Tecnico Attuariale, che contiene previsioni di lungo periodo, formulate a cinquant’anni, cambiano i parametri di valutazione per l’elaborazione del documento, fra i quali anche la previsione di reddito degli iscritti.

Tra il Bilancio Tecnico al 31.12.2020 e quello al 31.12.2017 inoltre viene previsto un calo demografico della popolazione di avvocati di circa 50 mila unità – dai 300 mila stimati nel 2067 ai 250 mila ipotizzati alla stessa data nel nuovo Bilancio – con un diretto impatto sulle entrate contributive.

Migliora poi l’indice relativo alla speranza di vita, ciò che contribuisce a modificare il parametro della composizione per tipologia delle pensioni erogate tra dirette e a superstiti. In sostanza il prolungamento dell’erogazione delle pensioni dirette dà luogo a un numero inferiore di trattamenti a superstiti, di importo inferiore.

Insomma, una serie di dati che forniscono indicazioni di massima per consentire all’Ente di approntare le necessarie modifiche gestionali per correggere eventuali criticità. Al fine di garantire la stabilità dell’Ente anche per i prossimi 50 anni, Cassa Forense ha già avviato il processo di modifica del sistema previdenziale.

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