Cassa Dottori Commercialisti: al via le richieste per il contributo di paternità·
Il contributo di paternità rappresenta un nuovo ulteriore strumento di welfare strategico pensato per sostenere la genitorialità e favorire la conciliazione tra vita familiare e professionale;
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· Fino a 2.000 euro per i neopapà iscritti alla Cassa Dottori Commercialisti che ha ottenuto da parte dei Ministeri Vigilanti, del Lavoro e dell’Economia e Finanze, l’approvazione per l’introduzione del contributo di paternità.
Sebbene il lavoro di cura dei figli rimanga in Italia un appannaggio prevalentemente femminile, i padri sono sempre più consapevoli del loro ruolo in famiglia. Un segnale positivo è dato dalla crescita del numero dei congedi di paternità richiesti in questi anni che sono passati dal 19,23% del 2013 al 57,60% del 2021 (Fonte Save the Children). In questo scenario, la misura rappresenta un nuovo e ulteriore strumento di welfare strategico pensato per sostenere la genitorialità dei Dottori Commercialisti e favorire la conciliazione tra vita familiare e professionale.
I dottori commercialisti potranno ottenere – in caso di nascita di un figlio, adozione, affidamento preadottivo o temporaneo di minore – un contributo pari al 5 per cento del reddito netto professionale dichiarato nell’anno precedente all’evento con un minimo di 1.000 euro e fino a un massimo di 2.000 euro.
La richiesta andrà presentata entro 180 giorni dalla data dell’evento, esclusivamente online, tramite il servizio DCP disponibile nell’area riservata del sito della Cassa*.
Accrescere le tutele in favore degli iscritti è uno dei principali obiettivi della Cassa Dottori Commercialisti. In questi anni abbiamo rafforzato le politiche di welfare strategico, con una particolare attenzione all’inclusività, avviando iniziative che rispondessero ai bisogni e alle esigenze degli associati”, ha dichiarato Stefano Distilli, Presidente della Cassa Dottori Commercialisti. “Il contributo di paternità è un’ulteriore misura a supporto di una genitorialità condivisa ed in favore delle famiglie. E’ noto, poi, come lo squilibrio nei carichi di cura incida negativamente sull’occupazione e sulla carriera delle madri. Tale intervento rappresenta, quindi, anche un primo passo per un cambiamento culturale, che consenta un reale superamento delle disparità di genere”.
Per sostenere le famiglie degli iscritti, la Cassa ha, inoltre, attivato il bando asili nido che prevede l’erogazione di contributi per le spese di rette sostenute nell’anno educativo 2022-2023. C’è tempo fino al 31 ottobre per inoltrare la richiesta.
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