Anno: XXV - Numero 77    
Lunedì 6 Maggio 2024 ore 13:00
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Avanti con il welfare strategico

Cassa Dottori Commercialisti ha dato continuità e ha ampliato gli investimenti in iniziative di “welfare strategico” che permettono di supportare la categoria in tutte le fasi di vita.

Avanti con il welfare strategico

Per proseguire sul percorso di costruzione di un sistema più equo e adeguato alle esigenze degli iscritti, oltre alle prestazioni previdenziali, anche durante questa consiliatura la Cassa Dottori Commercialisti ha dato continuità e ha ampliato gli investimenti in iniziative di “welfare strategico” che permettono di supportare la categoria in tutte le fasi di vita, puntando su maggiori tutele assistenziali, sullo sviluppo di competenze e sulle opportunità di crescita professionale.

Attraverso un dialogo e un ascolto costante delle esigenze della categoria anche grazie agli incontri sul territorio, abbiamo aumentato il nostro impegno nel sostegno verso i dottori commercialisti, attraverso misure assistenziali che rispondano ai loro bisogni, in un contesto come quello attuale caratterizzato da epocali trasformazioni, a partire dalla crisi economica legata alla pandemia.

Quattro sono le direttrici delle iniziative dell’Ente: futuro professionale, per ampliare gli strumenti operativi e le capacità di evolvere in un’ottica di multidisciplinarietà favorendo le aggregazioni, formazione specialistica, un tassello fondamentale e strategico per la crescita professionale; conciliazione famiglia-lavoro, come sostegno alla capacità economica delle famiglie, soprattutto con figli; e, infine, maggiori coperture sanitarie, a tutela di tutti gli iscritti e dei loro familiari.

In quest’ottica, nel 2024 è stato rinnovato e sono stati rideterminati i criteri di accesso al contributo assistenziale diretto ad agevolare gli iscritti che hanno sottoscritto un finanziamento o un mutuo ed è stato rinnovato il contributo a sostegno della formazione professionale.

La Cassa Dottori Commercialisti ha stanziato, infatti, un milione e mezzo di euro per il contributo sui mutui e i finanziamenti. L’aumento del costo della vita e la conseguente crescita dei tassi di interesse che hanno caratterizzato l’economia italiana in questi anni post pandemia ci ha spinto a implementare le politiche di welfare finalizzate ad assicurare un sostegno agli iscritti non solo a livello professionale, ma anche familiare. Il contributo sarà pari al 100% degli interessi passivi sostenuti nel 2023 fino a un massimo di mille euro, come attestati dall’istituto di credito o finanziamento.

La Cassa ha, poi, stanziato due milioni di euro per supportare la formazione dei propri iscritti in un settore sempre più competitivo. Le sfide legate alla transizione digitale ed ecologica richiedono, infatti, un elevato grado di competenze, come sottolineato anche nell’VIII Rapporto sulle libere professioni, elaborato da Confprofessioni, dove si evidenzia l’importanza dell’accrescimento delle abilità specialistiche nella libera professione, sempre più motore complementare per la crescita dell’intero Sistema Paese. Per l’erogazione dei contributi nei confronti degli iscritti che abbiano frequentato corsi e attività idonee al riconoscimento dei crediti formativi professionali per il 2023, è necessario che il costo complessivo sostenuto e documentato sia di importo pari o superiore a € 200, al netto di IVA. Il contributo erogato è pari al 50% del costo dell’attività formativa; l’importo equivale, invece, al 100% per gli under 35. L’importo massimo erogabile è pari a mille euro.

Per quanto riguarda queste due iniziative, è stata introdotta un’importante novità a livello amministrativo. A differenza degli scorsi anni, infatti, le domande degli iscritti non saranno più gestite tramite “bando”; ciò consentirà alla Cassa di gestire singolarmente le richieste liquidandole senza dover attendere la formazione di una graduatoria finale e, di conseguenza, riducendo il tempo necessario all’erogazione del contributo agli associati in possesso di tutti i requisiti previsti. È possibile presentare le domande fino ad esaurimento dei fondi stanziati e, comunque, entro e non oltre il 31 gennaio 2025.

Tali iniziative si inseriscono tra quelle già avviate nel 2024 come l’aumento dei contributi assistenziali e la rivalutazione delle misure legate automaticamente all’inflazione come il contributo a sostegno della maternità e della paternità nonché dell’interruzione dell’attività professionale.

 

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