L'aspettativa non retribuita quale soluzione della crisi?
Approfondimento della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
In evidenza
Sempre più diffusamente viene affrontato il problema della gestione del rapporto di lavoro a fronte delle conseguenze della crisi pandemica, situazione di certo non agevolata dalle iniezioni di rigidità introdotte dal governo con il blocco incondizionato dei licenziamenti per ragioni economiche e l’altrettanto rigorosa proroga, automatica, dei contratti a tempo determinato. Una delle soluzioni che viene sempre più spesso suggerita è quella della “collocazione” dei lavoratori in aspettativa non retribuita. Ma è davvero una strada percorribile? Nell’approfondimento del 6 agosto 2020, “L’aspettativa non retribuita quale soluzione della crisi?” la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro analizza le ragioni per cui in realtà questa soluzione non può essere considerata soddisfacente, perché l’aspettativa muove dal presupposto che siano i lavoratori a poter richiedere tale diritto nei limiti della individuazione operata dalla legge o dal contratto collettivo applicato e non per contro il datore a “collocare” i dipendenti in questo status. Inoltre, il documento riporta una serie di riflessioni sui casi in cui tale canale venga perseguito con una sorta di moral suasion da parte del datore di lavoro o, in senso lato, con accordo sindacale.
In allegato l’approfondimento
Altre Notizie della sezione
Pnrr missione salute: al 1° trimestre 2024 rispettate tutte le scadenze europee.
30 Aprile 2024Riforma assistenza territoriale e nodo infermieri.
Il bilancio consuntivo 2023 di Cassa Forense
29 Aprile 2024Saper leggere, interpretare e analizzare il bilancio d’esercizio permette, al di là del mainstream corrente, di avere informazioni precise sullo stato di salute della Fondazione.
Approvato il nuovo Patto di Stabilità europeo
24 Aprile 2024Via libera del Parlamento europeo a requisiti meno restrittivi. I Paesi con un debito superiore al 90% del Pil dovranno ridurlo di un punto percentuale ogni anno.