Le Casse previdenziali di categoria
Cosa sono e quante ce ne sono.
Le casse previdenziali di categoria sono enti previdenziali creati apposta per alcune categorie di lavoratori
Alcuni albi e ordini professionali, infatti, hanno creato degli enti previdenziali dedicati ai loro iscritti. Questi enti si occupano di raccogliere i contributi dei professionisti iscritti e di erogare le varie prestazioni previdenziali quando ce n’è bisogno.
Le prestazioni previdenziali più comuni sono la pensione di vecchiaia e quella di anzianità, dove ciascuna cassa ha le sue regole per accedere come l’età minima e gli anni di contributi versati.
Altre prestazioni che puoi ricevere sono il sussidio di maternità e paternità per i professionisti che hanno un figlio o lo adottano, le pensioni di invalidità e inabilità se il professionista perde la possibilità di lavorare a causa di un incidente o una malattia.
L’iscrizione ad una cassa previdenziale è obbligatoria
Se sei un libero professionista iscritto ad uno di questi albi o ordini, hai l’obbligo di iscriverti alla tua cassa previdenziale.
Se non hai i requisiti per iscriverti alla cassa riservata alla tua professione, devi comunque iscriverti ad un ente previdenziale per versare i contributi. In questo caso dovrai iscriverti alla gestione separata Inps.
Le casse previdenziali sono 23
Professionisti | Cassa previdenziale |
addetti e impiegati in agricoltura | fondazione ENPAIA |
agenti e rappresentanti di commercio | fondazione ENASARCO |
agenti spedizionieri e corrieri | fondazione FASC |
attuari, chimici, dottori agronomi, dottori forestali, geologi | EPAP |
avvocati | Cassa Forense |
biologi | ENPAB |
consulenti del lavoro | ENPACL |
dottori commercialisti | CNPADC |
farmacisti | ENPAF |
geometri | CIPAG |
giornalisti | INPGI |
infermieri | ENPAPI |
ingegneri e architetti liberi professionisti | Inarcassa |
notai | Cassa nazionale del notariato |
medici e odontoiatri | fondazione ENPAM |
periti industriali e periti industriali laureati | EPPI |
psicologi | ENPAP |
ragionieri e periti commerciali | CNPR |
veterinari | ENPAV |
Una volta iscritto alla cassa, il professionista dovrà versare i contributi obbligatori che in genere sono di 3 tipi
Sono il contributo soggettivo, integrativo e di maternità.
Con il contributo soggettivo accumuli denaro per la sua pensione
Si calcola sull’imponibile, ovvero sulla differenza tra gli incassi e le spese che hai sostenuto.
A seconda della cassa, dovrai applicare una percentuale diversa per il calcolo. Ad esempio, per Enpap è il 10% mentre per Cipag è 18%.
La maggior parte delle casse richiede contributo minimo annuo, da versare indipendentemente dal calcolo. Quando si calcolano i contributi usando la percentuale, se il valore che si ottiene è più basso del minimo, si deve versare per forza il contributo minimo e non di meno.
Il contributo integrativo serve a finanziare le attività della cassa
Si calcola in percentuale su ogni fattura che si emette.
Dato che deve pagarlo il cliente, per il professionisti non è un costo.
Per la maggior parte delle casse è il 4%, ad eccezione di Enpap che invece chiede il 2%.
Anche in questo caso, è previsto un contributo minimo annuale.
Il contributo di maternità e paternità serve per sostenere le professioniste e i professionisti che prendono un congedo dal lavoro quando hanno un figlio
È obbligatorio e deve essere versato da tutti gli iscritti, anche se non ha figli o non intende averne. Non è frutto di un calcolo ma è una quota che viene fissata di anno in anno da ciascuna cassa. Solitamente le casse professionali comunicano la quota relativa all’anno in corso nel mese di ottobre.
Alcune casse permettono anche di versare un contributo facoltativo
Dato che i contributi vengono sempre sottratti alla base di calcolo delle tasse, versare i contributi volontari è un ottimò metodo per mettere da parte più soldi e pagare meno tasse.
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