In piazza il ‘sì’ degli avvocati al referendum sulla separazione delle carriere
La Camera penale di Prato ha aderito all'iniziativa nazionale. Stand in piazza del Duomo per spiegare ai cittadini le ragioni del 'sì'.
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Gli avvocati pratesi in piazza per dire sì al referendum sulla separazione delle carriere. Oggi, sabato 20 dicembre, n piazza del Duomo a Prato, il primo appuntamento pubblico promosso dalla Camera Penale di Prato in vista del referendum di marzo sulla riforma costituzionale della giustizia.L’iniziativa pratese, con il ‘Comitato per il Sì’ della Camera Penale di Prato, ha aderito al progetto nazionale “129 piazze per il Sì”, promosso dall’Unione delle Camere Penali italiane, che ha visto in tutta Italia le Camere penali territoriali presenti nelle piazze per incontrare i cittadini e spiegare in modo semplice e diretto il significato della separazione delle carriere tra magistratura requirente e magistratura giudicante.«L’obiettivo era parlare con i cittadini senza tecnicismi, chiarendo cosa prevede la riforma e perché riteniamo che possa migliorare il funzionamento della giustizia», ha spiegato la presidente, Elena Augustin – la separazione delle carriere rappresenta una battaglia storica dell’avvocatura penalista avviata nei primi anni Novanta con l’introduzione del processo penale di tipo accusatorio e rafforzata nel 1999 con l’inserimento nella Costituzione dell’art. 111 che racchiude il principio del ‘giusto processo’, solo garantito da un giudice terzo e imparziale e dalla parità tra accusa e difesa. Un assetto che, secondo le Camere penali, risulta difficilmente compatibile con il sistema della carriera unica attualmente in vigore». Anche Prato ha già avuto un ruolo attivo su questo tema: nel 2017 la Camera Penale partecipò alla raccolta delle firme per il disegno di riforma di legge costituzionale ad iniziativa popolare raccogliendo in totale 76mila (di concerto con le altre camere penali), ma tale proposta si arenò. «Oggi quella riforma è finalmente vicina e il referendum rappresenta l’ultimo passaggio decisivo – ha ricordato Augustin – una riforma che riguarda la tutela dei diritti delle persone e non ha nessun colore politico, una riforma di sistema che va a vantaggio di tutti”.Al centro della giornata il messaggio “Vota Sì, è giusto”, scelto come sintesi di una battaglia civile che punta a una giustizia fondata sulle garanzie, sull’equilibrio tra le parti e sulla responsabilità delle istituzioni.
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