Cgil, redditi e pensioni da fame per oltre 600.000 collaboratori
Nidil, ai giovani 5.530 euro l'anno; sciopero contro la manovra.
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La legge di Bilancio non sostiene i redditi dei lavoratori più fragili e non avrà alcun impatto sul lavoro parasubordinato, 208 mila collaboratori e 436 mila partite Iva individuali con compensi largamente insufficienti a una vita dignitosa oggi e con un futuro di pensioni da fame domani. È questo il risultato di un’analisi di Nidil Cgil e l’Osservatorio Pensioni della Cgil sui dati della Gestione Separata Inps.
I co.co.co. e altri collaboratori esclusivi impiegati nel privato e nel pubblico, dai call center agli asili nido comunali, hanno percepito compensi medi di 8.566 euro all’anno nel 2024 che scendono a 6.839 euro per le donne e a 5.530 per gli under 35. Mentre archeologi, grafici pubblicitari, guide turistiche, traduttori e altri professionisti con partita iva esclusivi non iscritti a ordini professionali hanno guadagnato, in media, 18.094 euro. anche in questo caso con compensi inferiori per le donne e i giovani, rispettivamente di 15.700 e 14.400 euro.
“Poveri oggi… e pure domani”, secondo la Cgil, per questi lavoratori si prospetta un’uscita dal mercato a 71 anni con la pensione minima o con 30 anni di contributi per avere 646 euro al mese. “Il 12 dicembre scenderemo in piazza con collaboratori e partite Iva, in sciopero contro le politiche del governo che nulla fa sul versante redditi e pensioni”, dichiara il segretario generale Nidil Cgil, Andrea Borghesi.
Ansa
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