I principali appuntamenti della settimana scorsa alla Camera dei deputati
Cosa è accaduto nell'Aula di Montecitorio.
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Flussi migratori, violenza sessuale e lo scontro sul consigliere del Quirinale Franceso Garofani. Ecco cosa è successo nell’aula della Camera questa settimana. Approvato martedì, con 152 voti a favore e 108 contrari, il decreto flussi. Con questo provvedimento la maggioranza si propone di governare gli ingressi regolari nel nostro Paese per rispondere alle richieste delle aziende, potenziando anche gli strumenti a difesa dei lavoratori stranieri. Il decreto mette infatti a regime la pre compilazione delle domande di nullaosta da presentare entro dicembre per l’arrivo e l’assunzione di manodopera estera. Arriva anche la stabilizzazione del tavolo operativo contro il caporalato e il potenziamento del fondo per il contrasto al reclutamento illegale. La maggioranza difende le scelte fatte: il decreto, dice il centrodestra, amplia le opportunità d’incontro tra domanda e offerta sulla linea della trasparenza. Critiche le opposizioni: per Pd e Avs i fondi non sono sufficienti per combattere lo sfruttamento dei lavoratori migranti. In aula hanno denunciato ancora una volta il fallimento del modello Albania.
Approvata invece all’unanimità la modifica del codice penale che introdue il reato di violenza sessuale in assenza di consenso libero e attuale. Una legge elaborata con il contributo delle donne di maggioranza e opposizione, dopo una trattativa che ha coinvolto Giorgia Meloni ed Elly Schlein.Tutelata anche la particolare vulnerabilità, ovvero le condizioni economico-sociali o fisiche che rendono la donna più debole. Si ribalta il processo: basta domande invasive alle donne, l’onore della prova ricadrà sull’imputato. In aula, per una volta, hanno festeggiato tutti e tutte.
Il momento più caldo martedì mattina, quando ha fatto irruzione in aula la polemica tra Fratelli d’Italia e il Quirinale, innescata da un articolo della Verità intitolato “Il piano del Quirinale per fermare la Meloni”. Il capogruppo Galeazzo Bignami ha chiesto la smentita delle parole di Francesco Garofani, consigliere di Sergio Mattarella, aprendo uno scontro con la più alta carica dello Stato. Per il Colle, che ha risposto con una nota, Fratelli d’Italia ha dato “credito a un attacco costruito sconfinando nel ridicolo”. In aula le opposizioni si sono scagliate contro Bignami, mentre lui ha tenuto il punto
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