Atreju, salta il duello Meloni - Schlein
"Non spetta a me decidere chi è il leader dell'opposizione, confronto unico con Schlein e Conte", dice la presidente del Consiglio. "Io le ho chiesto il confronto diretto. Se lei vuole anche Conte, allora porti Salvini", replica la leader Dem.
In evidenza
Atreju, la storia infinita. Il confronto tra Giorgia Meloni e Elly Schlein ad Atreju alla fine sfuma tra le accuse incrociate. La presidente del Consiglio si dichiara disposta a un faccia a faccia con Schlein, a patto che partecipi anche Giuseppe Conte. “Non posso decidere io chi è il leader dell’opposizione”, dice. La leader dem ribatte: “Io le ho chiesto il confronto diretto. Se lei vuole anche Conte, allora porti Salvini. E se vuole, porti anche Tajani. Noi porteremo Fratoianni e Bonelli. La verità è che Meloni scappa dal confronto con me forse perché dopo le regionali faccio più paura”, dice Schlein a Piazza Pulita.
La kermesse dei Fratelli si terrà a Castel Sant’Angelo dal 6 al 14 dicembre. Tra gli ospiti internazionali, Meloni punta a incassare l’adesione del leader Maga JD Vance. Ad aprile, quando Vance è stato in visita ufficiale a Roma, Meloni e il vicepresidente Usa si erano lasciati con la promessa che si sarebbero rivisti entro fine anno. Potrebbe accadere alla festa dei Fratelli. La presenza di Vance sul palco, avvertono dal partito, per il momento è ancora un’ipotesi e tale rimarrà fino alla conferma, perché spiegano, l’agenda dei leader stranieri non è prevedibile. L’invito è stato fatto. Ora si vedrà se sarà possibile. Il programma verrà reso noto la prossima settimana, ma gli ospiti stranieri saranno gli ultimi ad essere formalizzati. Agli appuntamenti internazionali della festa lavora direttamente Palazzo Chigi.
Filtra qualcosa di più sicuro sulla parte italiana del programma, dove una parte importante sarà dedicata al referendum sulla giustizia. Il relativo panel vedrà la partecipazione del ministro della giustizia Carlo Nordio e a seguire il confronto di Antonio Di Pietro, in rappresentanza del comitato per il sì e del procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri.
Tutto da definire, invece, è il parterre dei leader politici, protagonisti di un balletto sulle note di “Vengo anch’io, no tu no”. Mercoledì Elly Schlein ha accettato l’invito alla festa, ma solo con un confronto diretto tra lei e la premier Giorgia Meloni. Giuseppe Conte, anche lui invitato, sulle prime non ha avuto da eccepire a un possibile confronto tra Meloni e Schlein. Ma in giornata ci ha ripensato, e secondo voci maliziose, il ripensamento sarebbe avvenuto anche dopo un contatto con Meloni. Ecco il Conte 2: “Già l’anno scorso mi ero dichiarato disponibile a un confronto con Meloni e quindi lo sono anche quest’anno”. A questo punto sono due i leader dell’opposizione a chiedere il confronto con Meloni. L’immagine plastica della divisione delle opposizioni. Meloni ha gioco facile ad affondare: “Finalmente”, dice, dopo il rifiuto di due anni fa, Schlein ha accettato l’invito di FdI. “Io sono pronta a confrontarmi con l’opposizione ma ritengo che debba partecipare anche Giuseppe Conte”. E perché anche Conte? “Per due ragioni – dice Meloni – la prima è che a differenza di Elly Schlein, anche negli anni passati è venuto ad Atreju senza imporre alcun vincolo. Lo ha fatto anche da Presidente del Consiglio. La seconda è che non spetta a me stabilire chi debba essere il leader dell’opposizione, quando il campo avverso non ne ha ancora scelto uno”. E dunque Meloni contro tutti. Ma a sera Schlein, ospite di Corrado Formigli, mette in chiaro che lei voleva un faccia a faccia in solitaria con la premier. “Mi spiace che Giorgia Meloni abbia rifiutato di fare confronto con me. Forse oggi faccio più paura dopo le regionali?”. E poi ancora: “Vuole fare il confronto di coalizione? Portasse anche Matteo Salvini. E se vuole portare anche Tajani noi portiamo anche Fratoianni e Bonelli. È ridicolo. In realtà Meloni è che è scappata ancora dal confronto”. Il risultato del botta e risposta è che il confronto non si farà.
Atreju si rivela un palco che scotta per le opposizioni. Anche la macchina rossoverde Avs va in panne. Alla festa non ci va Nicola Fratoianni, che dice di voler lasciare volentieri il suo spazio a un giornalista che voglia fare domande a Meloni. Ma il collega e leader dei Verdi Angelo Bonelli è pronto a salire sul palco: “Mi hanno invitato a un confronto con Urso, io ci vado”, dice. Anche se la deputata del suo partito Luana Zanella non è d’accordo, tanto da chiedere a Elly Schlein di non accettare l’invito. “Fermati Elly. Meloni ha fatto un voltafaccia plateale alle donne”, avverte. Ignara che il leader del suo partito ha già deciso di andare ad Atreju.
Altre Notizie della sezione
Legge sul consenso, maggioranza in tilt
27 Novembre 2025Salvini fa saltare l’accordo sul reato di violenza sessuale tra Meloni e Schlein. E la premier rilancia il premierato.
L’alternativa c’è?
26 Novembre 2025Nelle sei Regioni al voto il campo largo supera il centrodestra del 3%.
Regionali senza sorprese: Veneto a destra, Campania e Puglia al centrosinistra
25 Novembre 2025Matteo Salvini è il capo della Lega. Però la Lega non è Matteo Salvini: è il “partito del Nord”, del quale il veneto Luca Zaia è non il leader ma una sorta di amministratore delegato.
