Anno: XXVI - Numero 222    
Martedì 18 Novembre 2025 ore 13:30
Resta aggiornato:

Home » Ue: crescita dell’Italia “modesta”, ma si avvicina la fine della procedura di deficit

Ue: crescita dell’Italia “modesta”, ma si avvicina la fine della procedura di deficit

Tagliate le stime sul Pil (2025 +0,4%) deficit sotto la soglia del 3%.

Ue: crescita dell’Italia “modesta”, ma si avvicina la fine della procedura di deficit

Luci e ombre per l’Italia nelle ultime previsioni economiche della Commissione europea. Bruxelles ha rivisto al ribasso le già non esaltanti stime di crescita del Pil, che quest’anno salirebbe meno di mezzo punto percentuale, con un più 0,4%, per poi accelerare al più 0,8% nel 2026 e mantenere questo ritmo anche nel 2027.

Valori “modesti”, secondo il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, mentre come altri paesi Ue la Penisola risente di una congiuntura internazionale con vari problemi, dai dazi, alle tensioni geopolitiche, che si ripercuotono su consumi e investimenti.

Più sfumata la situazione sul mercato del lavoro. Bruxelles continua a prevedere miglioramenti dell’Italia, con una dinamica che andrà però rallentando sui prossimi due anni. Per l’occupazione si attende una crescita dell’1% quest’anno, cui dovrebbe seguire un più 0,5% il prossimo e un più 0,4% nel 2027. Il tasso di disoccupazione è atteso calare al 6,2%, dal 6,5% del 2024, e poi ancora al 6,1% nel 2026 al 6% nel 2027.

Le stime di disoccupazione sono lievemente più elevate di quelle indicate a maggio (5,9% su 2025 e 2026). Tuttavia, se i dati si evolveranno come da attese, per la prima volta da molti anni nel 2027 il tasso di disoccupazione italiano si ritroverebbe a un valore inferiore a quello della media dell’area euro, stimato al 6,1%.

E poi ci sono i dati più nettamente positivi, che riguardano i conti pubblici. Qui la Commissione europea ha rivisto in meglio le previsioni e ora si attende a sua volta che il deficit di bilancio torni già quest’anno alla soglia limite del 3% del Pil, quella prevista dal Patto di stabilità e di crescita. Poi calerebbe ulteriormente, al 2,8% nel 2026 e al 2,6% del 2027.

Per il debito pubblico ora l’Ue prevede che salga al 136,4% del Pil quest’anno, dal 134,9% del 2024, e poi al 137,9% nel 2026, per poi limarsi al 137,2% nel 2027. Il proseguire del rialzo del debito-Pil riflette sia l’aumento dei differenziali per le spese sugli interessi, sia gli aggiustamenti di flussi dovuti ancora al superbonus sull’edilizia.

La questione rilevante è che con queste cifre, in particolare sul disavanzo, l’Italia potrebbe uscire dalla procedura europea per deficit eccessivo già dalla prossima primavera.

“Alla commissione, per abrogare la procedura di deficit eccessivo, ci serve vedere che i dati di autunno del 2025 siano verificati da Eurostat. Saranno disponibili ad aprile e se il deficit è confermato sotto il 3% del Pil potrebbe avvenire nel prossimo pacchetto europeo”, ha spiegato Dombrovskis.

Per quanto riguarda il rapporto deficit/Pil dell’Italia di quest’anno, “la Commissione europea prevede che sia al 3,0% – ha poi puntualizzato -. Le autorità italiane hanno varie volte confermato che vogliono assicurare che saranno leggermente al di sotto di questa soglia, che serve per abrogare la procedura per deficit eccessivo”.

Askanews

 

© Riproduzione riservata

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Altre Notizie della sezione

Archivio sezione

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.