Testo unico iva, focus dei commercialisti sui decreti di attuazione della riforma tributaria
Un documento Cndcec – Fnc fornisce un contributo per una migliore scansione temporale dell'entrata in vigore dei vari provvedimenti di prossima emanazione.orale dell'entrata in vigore dei vari provvedimenti di prossima emanazione.
“Testo Unico IVA: decorrenza ed efficacia. Note di coordinamento con i decreti di attuazione della riforma tributaria” è il titolo del documento pubblicato oggi dal Consiglio e dalla Fondazione nazionale dei commercialisti. Il documento è stato predisposto dalla Commissione di studio “Iva e altre imposte indirette”, presieduta da Renato Portale e rientra nell’attività dell’area fiscalità del Consiglio nazionale della categoria alla quale è delegato il Consigliere tesoriere Salvatore Regalbuto.
Il Testo Unico IVA ha superato il controllo delle Commissioni parlamentari e si appresta a essere approvato definitivamente dal Consiglio dei ministri. In contemporanea, il decreto legislativo in materia di Terzo settore, crisi d’impresa, sport e imposta sul valore aggiunto, dopo il rilascio dei prescritti pareri delle Commissioni parlamentari competenti, è anch’esso in attesa della sua definitiva pubblicazione e, a parere dei commercialisti, “sarebbe opportuno che potesse tener conto dell’impegno del governo di ottenere un’ulteriore proroga del passaggio dall’esclusione all’esenzione IVA di alcune operazioni effettuate dagli enti non commerciali, la cui decorrenza, dopo reiterati rinvii, è fissata al 1° gennaio 2026, a seguito di una procedura di infrazione della UE”.
Per la categoria “i nuovi 171 articoli del Testo Unico IVA, che hanno il pregio di seguire l’ordine, la cronologia e la disposizione della Direttiva IVA di rifusione n. 2006/112/CE, rischiano di creare qualche criticità tra gli operatori del settore sia per la contestuale entrata in vigore di altri provvedimenti normativi che impattano sulle disposizioni del Testo Unico, sia per l’abitudine a individuare un determinato argomento con il richiamo al “vecchio” numero del d.P.R. n. 633/1972 e del d.l. n. 41/1993”.
“È necessario – affermano – che la nuova numerazione abbia un adeguato rodaggio per essere assimilata e consentire un appropriato orientamento tra le varie norme reimpostate con un ordine diverso. La prevista redazione, entro il 2029, del Codice tributario, se cambia una seconda volta l’ordine e la numerazione degli articoli, rischia di creare ulteriori difficoltà e va sicuramente evitato”.
Alla luce di queste considerazioni, il documento dei commercialisti fornisce un contributo per un più efficace coordinamento e una migliore scansione temporale dell’entrata in vigore dei vari provvedimenti in materia di prossima emanazione, per ridurre al minimo l’impatto delle tante novità, suggerendo un criterio redazionale con cui suddividere le varie disposizioni del Testo Unico per un loro più semplice e immediato apprendimento.
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