Il Pd è troppo sbilanciato a sinistra
L'eurodeputato Giorgio Gori sulla Stampa: "Mi pare un posizionamento cercato, perfino teorizzato nel suo radicalismo. Ma che ha l'effetto di allontanare il partito dal centro della società"
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Il Pd è troppo sbilanciato a sinistra. Lo sostiene l’eurodeputato dem Giorgio Gori in un’intervista al quotidiano La Stampa. “Mi pare un posizionamento cercato – spiega -, perfino teorizzato nel suo radicalismo. Ma che ha l’effetto di allontanare il Pd dal centro della società, da mondi che di per sé non sono di sinistra o di destra, fatti di persone che desiderano un minimo di sicurezza economica e un futuro per i figli. Dobbiamo rivolgerci anche a loro, contendendoli al centrodestra e all’astensione. Non possiamo accontentarci del 21 o 22 per cento”. Quando è stata eletta la segretaria, “il Pd era allo sbando. Le riconosco d’essere riuscita a portare freschezza nel partito e ad avvicinare nuovi elettori, soprattutto tra i giovani. In compenso, mi pare che rischiamo di perdere altri pezzi”.
All’indomani dell’iniziativa organizzata a Milano dai riformisti del Pd, Gori fa un bilancio positivo: “Abbiamo voluto dare voce a un’area di pensiero che è stata troppo silenziosa in questi anni. Per dare un contributo al partito e allargarne il consenso, a partire da una connessione più stretta con le forze produttive”. Ad Elly Schlein chiede “in primo luogo, di riattivare la discussione, senza timore di scalfire il totem dell’unità del partito. Non facciamo una Direzione politica da febbraio, e nel frattempo è successo di tutto. Ora ci sono le Regionali, siamo tutti impegnati per fare il miglior risultato possibile; subito dopo spero ci saranno diverse occasioni per confrontarci”.
Il congresso “si farà quando è previsto che si faccia. Ma ci sono altre sedi dove si può discutere. L’obiettivo, per il Pd in prima battuta e poi con le altre forze di opposizione, dev’essere quello di costruire una credibile alternativa di governo a Meloni. Oggi non mi sembra che sia ancora così”, conclude.
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