9° Congresso Ingegneri Italiani
Al via il consesso degli ingegneri, aperto dalla relazione del Presidente del Consiglio Nazionale.

Hanno preso avvio ieri i lavori del 69° Congresso degli Ordini degli Ingegneri d’Italia, organizzato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dagli Ordini degli Ingegneri di Ancona e Macerata. Nel pomeriggio i congressisti si sono ritrovati presso il Teatro delle Muse di Ancona, dove Stefano Capannelli, Presidente dell’Ordine del capoluogo marchigiano, ha fatto gli onori di casa e ha presentato i temi di approfondimento del Congresso. Dopo di lui Maurizio Paulini, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Macerata, si è soffermato sull’esperienza dei numerosi campionati sportivi organizzati in occasione dell’assise annuale degli ingegneri, nell’ambito delle attività ricreative.
Sono seguiti i saluti istituzionali del Sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, che ha “aperto” le porte della città agli ingegneri e di Francesco Acquaroli, Presidente della Regione Marche, che ha detto: “Fa piacere ospitare questo importante congresso. Ci siamo avvalsi delle vostre competenze per la ricostruzione post sisma e post alluvione. Abbiamo dato risposte a un territorio complesso. Per noi è stato molto importante il contributo degli ingegneri. Continueremo ad aver bisogno del vostro”. Tra gli altri numerosi contributi istituzionali si sono registrati quelli di Massimo Conti, Presidente della Federazione Ingegneri delle Marche, di Massimo Garbari, Presidente di Inarcassa, e di Eros Mannino, Capo del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco. Infine, è intervenuta, attraverso un video messaggio, il Ministro del Lavoro, Marina Calderone che ha detto: “Il titolo scelto per il Congresso nazionale degli ingegneri, Visioni, evoca la capacità di essere visionari, di immaginare nuovi scenari, nuovi scenari per l’ingegneria. L’ingegneria è il cuore delle trasformazioni del Paese. Per decenni ha significato costruzioni materiali, ponti, fabbricati, opere pubbliche, ma oggi è anche una riflessione che avvolge il digitale, l’intelligenza artificiale, la gestione dei dati, la cybersecurity. Gli ingegneri italiani possono davvero guidare la transizione tecnologica e il passaggio generazionale, che non sia un mero ricambio ma un cammino di miglioramento sostanziale del ruolo dei professionisti all’interno della società. Anche per questo ci stiamo impegnando per costruire insieme un sistema ordinistico più moderno e attrattivo. Per tutto questo, come sempre, sapete di poter contare su di me, sul Ministro del Lavoro, sulla vostra collega professionista”.
Il momento più significativo della prima giornata dei lavori è stata la relazione del Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Angelo Domenico Perrini. “Il legislatore ha istituito l’Albo col fine di sottoporre il professionista ad un sistema di consapevole e corretto esercizio delle prestazioni, a garanzia della sicurezza dei cittadini – ha esordito Perrini -. È proprio il tema della sicurezza quello che orienterà il dibattito durante le giornate congressuali, sicurezza nei campi in cui si esplica la professione dell’Ingegnere del terzo millennio, campi che abbracciano, come sappiamo, la globalità delle attività umane e del vivere quotidiano”.
Prima di procedere col resoconto dettagliato dell’attività del Cni nell’ultimo anno, Perrini si è soffermato sul tema del giorno per i professionisti: il ddl delega sulla riforma delle professioni. “Esprimiamo grande soddisfazione per l’approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, dello schema di disegno di legge che mira a superare i limiti del D.P.R. n.137/2012, dando una risposta compiuta alle esigenze di un mondo professionale profondamente mutato – ha detto Perrini -. La riforma interessa circa 1,6 milioni di professionisti. Particolarmente rilevante è l’attenzione posta al riordino delle competenze e delle attività riservate o attribuite. Lo schema introduce il principio secondo cui le competenze devono essere coerenti con i percorsi formativi di accesso e coordinate tra le professioni che svolgono attività similari. Per gli Ingegneri questo rappresenta un’occasione storica per consolidare e chiarire in maniera definitiva i confini delle competenze, anche alla luce della complessità dei tre settori professionali (civile e ambientale, industriale, informazione), che costituiscono un patrimonio unico di conoscenze e responsabilità”.
Poi c’è il tema dell’accesso alla professione. “Il disegno di legge conferma il principio costituzionale dell’esame di Stato, ma recepisce le novità introdotte dalla legge n. 163/2021 in materia di lauree abilitanti. Passo fondamentale che consentirà di superare l’attuale meccanismo dell’esame di abilitazione, restituendo ai giovani Ingegneri la possibilità di un ingresso più rapido, coerente ed efficace nel mercato del lavoro”. Altro punto di grande importanza, ha sostenuto Perrini, è l’affermazione del principio dell’equo compenso, accompagnato dall’introduzione di parametri ministeriali definiti su proposta dei Consigli Nazionali.
“La riforma – prosegue Perrini – contribuirà a ribadire la natura particolare e differenziata degli Ordini professionali, all’interno del complesso delle Pubbliche Amministrazioni, rispetto alle perduranti richieste di svolgere adempimenti e prestare osservanza a rilevazioni di carattere contabile e gestionale, incompatibili con la natura, le dimensioni e le risorse umane e strumentali a disposizione degli Ordini e Collegi professionali. Il Consiglio Nazionale, da anni, si batte per il riconoscimento del carattere differenziato dell’Ordine professionale, non assimilabile a un Ministero o a un Comune, in quanto non gravante sul bilancio dello Stato e autonomo sul piano finanziario. Ribadiamo con forza la necessità che per gli Ingegneri la vigilanza resti al Ministero della Giustizia, sia per le peculiarità della professione, sia per il ruolo giurisdizionale che il Consiglio Nazionale continua a esercitare”.
In conclusione, afferma Perrini, “si tratta di un’opportunità storica, che consentirà di eliminare frammentazioni normative e di dare finalmente un quadro unitario e coerente agli ordinamenti professionali. Riteniamo che il disegno di legge risponda pienamente alle istanze che da anni la nostra Categoria, insieme alle altre professioni tecniche, ha posto al centro del dibattito. Al fine di agevolarne l’iter e dare un contributo efficace alla definizione dello strumento normativo stiamo organizzando una giornata di mobilitazione generale, indicativamente per i primi giorni di dicembre da tenersi a Roma, finalizzata ad approfondire i vari punti della legge delega ed a raccogliere i contributi degli organismi territoriali”.
In allegato il documento del Centro Studi CNI su alcuni dati di sistema relativi alla categoria degli ingegneri.
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