Anno: XXVI - Numero 189    
Giovedì 2 Ottobre 2025 ore 13:40
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Gaza, le Camere approvano le risoluzioni di maggioranza, Iv e +Europa.

Bocciata la mozione di Pd, M5s e Avs.

Gaza, le Camere approvano le risoluzioni di maggioranza, Iv e +Europa.

La Camera dei deputati e il Senato hanno approvato la risoluzione presentata dalla maggioranza di governo sulla crisi di Gaza, insieme a quelle di Italia Viva e di +Europa, mentre ha respinto la mozione unitaria di Partito democratico (PD), Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) che chiedeva il riconoscimento immediato dello Stato di Palestina.

Il testo della maggioranza è passato alla Camera con 175 voti favorevoli, 7 astenuti e 108 contrari. Il medesimo scenario si è registrato registra in Senato, dove vengono approvate le due mozioni delle destre, sostenute anche dal voto di Pierferdinando Casini, eletto nelle liste del Pd. Tre democratici – Graziano Delrio, Walter Verini e Filippo Sensi – scelgono invece di appoggiare il testo presentato dai renziani, passato anch’esso grazie ai voti del centrodestra. Diversa la posizione della senatrice 5s Alessandra Maiorino, che si discosta dall’astensione decisa dal suo gruppo e vota contro la mozione della maggioranza. Il suo resterà l’unico voto contrario espresso in tutto il Parlamento sul piano.

Il testo della maggioranza lega il riconoscimento a condizioni stringenti: “Attivarsi per riconoscere lo Stato palestinese a condizione che Hamas liberi tutti gli ostaggi e rinunci a ogni presenza politica e militare a Gaza e in Cisgiordania”. Un approccio che, nelle parole dei promotori, intende ancorare il processo di pace alla sicurezza di Israele e alla neutralizzazione di Hamas.

Tra i dieci impegni della risoluzione anche quello di “proseguire nelle azioni volte a garantire il rapido e sicuro rientro degli attivisti a bordo” della Global Sumud Flotilla, le cui imbarcazioni sono state intercettate nella notte dalla Marina miliare israeliana, mentre cercavano di rompere il blocco navale imposto dallo Stato ebraico nelle acque antistanti la Striscia di Gaza.

Accanto al documento della maggioranza, Montecitorio ha dato il via libera anche alle mozioni di Italia Viva e +Europa. Matteo Renzi ha rivendicato la scelta di Iv come segno di responsabilità: “Nei momenti difficili serve il coraggio del buon senso. La politica italiana non può dividersi per l’ennesima volta sulla politica estera”. Il leader di Iv ha insistito sulla necessità di guardare alla prospettiva fissata dal “piano Blair per Gaza”, costruita sul sostegno americano e arabo: “I bambini di Gaza hanno diritto a un futuro e oggi l’unica strada per la pace è il piano presentato a Washington e sostenuto a Riyad, Abu Dhabi, Doha”.

Rivendicando un equilibrio difficile, Renzi ha aggiunto: “Noi chiediamo che siano rispettati i diritti costituzionali dei cittadini italiani che sono con la Flotilla e contemporaneamente i diritti di chi non vuole subire violenze nelle stazioni o nelle piazze. È il coraggio del buon senso, quello che serve a tutti”.

La risoluzione di +Europa, sottoscritta da Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova, si è concentrata sulla prospettiva di una pace duratura legata alla nascita di uno Stato palestinese indipendente e al tempo stesso libero dalla minaccia di Hamas.

Il piano di Trump per Gaza ottiene l’appoggio di Netanyahu, ma dipende da Hamas

Nel testo si chiede di escludere ogni riconoscimento di annessioni in Cisgiordania e di nuove colonie, ma anche di aprire corridoi umanitari permanenti sotto l’egida Onu e di offrire la disponibilità italiana a partecipare, con uomini e mezzi, alla ricostruzione della Striscia.

Durissime le reazioni delle opposizioni, che hanno visto respinta la loro mozione unitaria. La segretaria dem Elly Schlein ha attaccato la maggioranza accusandola di una “misera tattica parlamentare”: “Speriamo che questo accordo si faccia al più presto, perché bisogna fermare i crimini di Netanyahu a Gaza e in Cisgiordania e dare sollievo immediato ai palestinesi. Ma per noi il percorso di pace è indivisibile dal riconoscimento dello Stato palestinese. Anche i palestinesi, come gli israeliani, hanno diritto a esistere e vivere in pace e sicurezza in uno Stato”.

Schlein ha respinto con decisione ogni ipotesi di compromesso: “Non esiste il riconoscimento condizionato, lo Stato di Palestina o si riconosce o non si riconosce. E riconoscere la Palestina significa riconoscere l’Anp, non Hamas. A meno che Meloni non stia accusando il Regno Unito, la Francia e altri 150 paesi di voler legittimare i terroristi”.

Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha contestato il piano presentato dagli Stati Uniti, sottolineando che esso perpetua le disuguaglianze: “Il piano di pace lo abbiamo criticato perché ci sono punti che non vanno bene: sì al riconoscimento della Palestina, ma sulla Cisgiordania non c’è scritto nulla. Qui si sta costruendo la solita storia: da una parte gli opulenti, sempre più ricchi e potenti, dall’altra gli affamati, sempre più affamati”.

L’ex premier ha difeso le migliaia di persone che nelle scorse ore sono scese nelle principali città italiane a manifestare contro la guerra, a sostegno della Flotilla e a favore del riconoscimento immediato della Palestina, replicando direttamente a Giorgia Meloni: “La presidente del Consiglio ha condannato i disagi causati da manifestazioni pacifiche e scioperi, ma non si pone il problema delle responsabilità che li hanno resi inevitabili. Quelle manifestazioni salveranno il nostro onore. Quanto sta avvenendo ci espone a una vergogna storica e l’appello all’unità del governo suona ridicolo”.

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