Fontana e Conte ai ferri corti
Il governatore va allo scontro diretto con il premier nella cabina di regia sul coronavirus, davanti a ministri e governatori
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La riunione si scioglie con una decisione, che Giuseppe Conte annuncia davanti ai microfoni: “Abbiamo concordato di fare un’ordinanza per uniformare i comportamenti in tutte quelle Regioni che non fanno parte della zona focolaio”. Il “clima di grande collaborazione” accreditato dal premier è passato per il campo minato di un duro scontro. Scena: Protezione civile. Il presidente del Consiglio è in videoconferenza con tutti i presidenti delle Regioni. Qui le ricostruzioni differiscono sull’innesco, ma concordano tutte su quel che succede: tra Conte e Attilio Fontana va in scena un pesante diverbio. La polemica era iniziata già nella tarda serata di ieri con il capo del Governo che ha bacchettato le Regioni che sono andate in ordine sparso e il capogruppo leghista Riccardo Molinari a rispondergli per le rime. La mattina inasprisce ancor più gli animi. Perché nella notte l’avvocato del popolo ha forse improvvidamente puntato il dito contro l’ospedale di Codogno: “Abbiamo due focolai del virus, uno dei quali è nato, complice un ospedale che non ha osservato determinati protocolli, favorendo la nascita di uno dei focolai che cerchiamo di contenere con misure draconiane”. Parole “inaccettabili” per Fontana. “Una dichiarazione da parte di una persona ignorante”, ancora più duro l’assessore al Welfare Giulio Gallera. Sarebbe stato il governatore pugliese Michele Emiliano a sollevare nuovamente l’argomento. Ancora l’ospedale di Codogno come pietra di scandalo nella gestione dell’emergenza. In modo “un po’ semplicistico”, spiegano alcuni dei presenti, ma “nulla di specifico”. Ma calato nella situazione sarebbe bastato per far salire il nervosismo vertiginosamente. Uno dei tecnici presenti al tavolo avrebbe sollevato riserve sulla reale efficacia dell’uso delle mascherine protettive come procedura efficace per limitare il contagio. Affermazione che sarebbe stata interpretata da molti governatori del Nord come un velato attacco alle loro responsabilità dirette. È qui che la discussione si sarebbe avvitata. “Con che coraggio attacchi medici e infermieri”, avrebbe alzato la voce Fontana. Un parapiglia durato qualche minuto. Per riprendere la situazione in mano Conte ha chiesto a tutto il personale tecnico di abbandonare la sala. Cosa che per altro aveva anche fatto Fontana, alzandosi dal luogo che era stato approntato il collegamento video. Il governatore avrebbe accettato di sedersi nuovamente al tavolo virtuale e non consumare fino in fondo uno strappo che avrebbe avuto del clamoroso solo dopo una telefonata con Lorenzo Guerini. Il ministro della Difesa, in prima persona in contatto con le amministrazioni coinvolte, è stato sindaco proprio di Lodi, e con Fontana ha una conoscenza che pesca nel passato. Rottura evitata per un pelo, ma la tensione rimane alle stelle.
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