L’accordo commerciale UE-USA è una capitolazione dell’Europa.
Le dichiarazioni di Borrell rappresentano una presa di posizione netta e significativa, che riflette un malcontento profondo nei confronti della gestione dei rapporti transatlantici da parte delle istituzioni europee.

L’ex alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri, Josep Borrell, ha criticato duramente il recente accordo commerciale tra Bruxelles e Washington, definendolo una vera e propria capitolazione da parte dell’Europa. In un’intervista rilasciata a EUObserver, Borrell ha espresso preoccupazioni non solo economiche ma soprattutto politiche.
“La Commissione Europea la sta vendendo come l’opzione meno peggiore”, ha affermato. “Ma credo che sia il risultato di una strategia sbagliata, più una resa che una negoziazione”. Secondo Borrell, gli Stati Uniti avrebbero adottato una tattica classica di pressione: “Hanno minacciato dazi del 30%, poi hanno offerto il 15%, e ci si aspetta che ne siamo grati”.
Dal punto di vista politico, l’accordo – che prevede dazi del 15% su una vasta gamma di beni europei esportati negli Stati Uniti – “dà l’impressione di debolezza e sottomissione alle richieste di Trump”, ha aggiunto. Per Borrell, tutto ciò dimostra che l’Unione Europea non può ancora essere considerata “un attore strategicamente autonomo”.
L’ex capo della diplomazia europea ha anche criticato l’approccio adottato da Bruxelles nei confronti dell’amministrazione americana: “Abbiamo adottato un approccio basato su sorriso e buone maniere, sperando di far sciogliere il cuore di Trump e di ottenere un accordo equilibrato. Ma non ha funzionato”.
Queste dichiarazioni si inseriscono in un clima di crescente malcontento tra alcuni leader e analisti europei, che vedono nell’accordo una rinuncia all’indipendenza commerciale e politica dell’UE, accettando condizioni imposte con forza dall’amministrazione statunitense.
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