COME SI TASSANO LE PLUSVALENZE SUGLI IMMOBILI DOPO IL SUPERBONUS
Un documento del Consiglio e della Fondazione nazionale dei commercialisti su una fattispecie impositiva che presenta numerose questioni di non immediata e univoca interpretazione.
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“La tassazione delle plusvalenze su immobili oggetto di interventi agevolati con il C.D. “Superbonus”, aspetti controversi” è il titolo di un documento pubblicato oggi da Consiglio e Fondazione nazionali dei commercialisti. Il lavoro è stato realizzato dalla Commissione di studio “Fiscalità immobiliare e della transizione ecologica”, operante nell’area “Fiscalità” alla quale è delegato il consigliere tesoriere nazionale Salvatore Regalbuto e presieduta da Marco Preverin.
Il documento, a cura di Gerardo Carleo, Cristoforo Florio, Francesco Nesci, Ciriaco Riente e Stefano Spina, esamina la nuova fattispecie impositiva (introdotta a partire dal 1° gennaio 2024 fra i redditi diversi) costituita dalle plusvalenze su cessioni di immobili oggetto di interventi agevolati con il Superbonus conclusi da non più di dieci anni e, in particolare, alcune questioni di non immediata e univoca interpretazione.
Il documento prova dunque a fare chiarezza sugli aspetti più controversi della norma.
Approfondimenti sono dedicati alle seguenti tematiche:
- immobile acquisito per successione e successivamente oggetti di interventi Superbonus;
- immobile acquistato fruendo del “Sismabonus acquisti” in versione “Superbonus”;
- interventi “Superbonus” effettuati dal donante;
- immobile oggetto di interventi “Superbonus” senza trasformazione urbanistica e edilizia;
- cessione dell’immobile antecedentemente alla fine dei lavori;
- cessione tramite il contratto di “Rent to buy”.
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