Lo scudo penale per i medici presto diventerà definitivo
Il ministro: coperti per l'anno in corso, ma siamo pronti a trasformarlo in legge

Intervistato a Direzione Nord Salute a Palazzo Lombardia il ministro della Salute Orazio Schillaci fa il punto sulla riforma dei medici di base, introducendo un’importante novità. “Una parte dell’orario dei medici di medicina generale è inevitabile che debba essere spesa all’interno delle Case di comunità e delle strutture della medicina territoriale – ribadisce il ministro-. Su questo c’è un dialogo aperto con le Regioni e ci sono idee comuni”. Nel pomeriggio il ministro ha visitato la Casa di Comunità Don Orione, nel Municipio 2, presidio di prossimità di centrale importanza per garantire accesso alle cure, attività di prevenzione e accompagnamento della popolazione nei percorsi diagnostico-terapeutici proprio per l’elevata concentrazione di persone con fragilità cliniche e sociali nel quartiere che gravita attorno al Sacco.
La novità? “Lasciamo i nuovi medici di base liberi di scegliere se continuare con la convenzione oppure diventare dipendenti del servizio sanitario regionale – ha affermato – . È chiaro però che delle ore devono essere messe a disposizione delle Case di comunità e che le Regioni, se hanno necessità devono poter disporre dei medici da inviare nelle aree dove c’è maggiore necessità. Questo non vuol dire interrompere il rapporto fiduciario tra l’assistito e il medico di famiglia”.
Altra punto estremamente importante “stiamo lavorando perché lo scudo penale per i medici diventi definitivo e in uno dei primi strumenti legislativi disponibili sicuramente verrà inserito”. Al momento, infatti, la tutela è stata prolungata per il 2024 e per l’anno in corso.
Tema caldo di questi anni la carenza di infermieri: “Stiamo rendendo più attrattiva la laurea in Scienze infermieristiche, però io credo che ci voglia un cambio di passo perché nella sanità moderna l’infermiere deve avere compiti diversi da quelli che ha avuto fino adesso”. Da ritoccare anche gli stipendi e soprattutto “la possibilità di fare carriera all’interno del servizio sanitario nazionale”. Diversa la situazione per quanto riguarda la carenza dei medici: “Più che in numero assoluto, i medici mancano per alcune specialità.
Su questo siamo intervenuti col governo aumentando il salario delle borse di studio per i giovani medici che scelgono le specializzazioni oggi meno ambite – ha aggiunto Schillaci- E credo che sia anche un problema culturale perché, oltre al pronto soccorso, all’emergenza e all’urgenza, ci sono alcune discipline come la radioterapia e l’anatomia patologica, fondamentali per l’oncologia moderna, che sono poco scelte dai giovani medici”. Su questo “credo che rendendo meno burocratico il lavoro del medico in alcune specializzazioni riusciremo a trovare specialisti così fondamentali” ha concluso.
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