“Verso migliori tutele per i lavoratori delle piattaforme digitali”
I ministri del lavoro dei Paesi Ue convergono su una proposta di direttiva Ue finalizzata a creare una cornice comune di regole a livello europeo.
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“L’accordo trovato oggi fra i ministri del lavoro dell’Unione Europea sulla proposta relativa al miglioramento delle condizioni nel lavoro mediante piattaforme digitali rappresenta un primo significativo passo per creare una cornice comune di regole a livello europeo. Il compromesso raggiunto è un punto di partenza, tenendo conto della necessità di assicurare adeguate tutele e condizioni di lavoro a tutti coloro che lavorano su piattaforma, a prescindere dal loro status di dipendenti o autonomi”. Lo dichiara Marina Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, a margine del Consiglio Epsco di Lussemburgo di oggi. In apertura del suo intervento, il Ministro ha ricordato la figura dell’ex Presidente del Consiglio dei Ministri e leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, nel giorno della sua scomparsa, e “il suo importante contributo per la costruzione dell’Unione Europea”.
Il nuovo testo modifica la proposta iniziale del 9 dicembre 2021 che la Commissione Europea ha presentato ai Paesi Ue per rispondere alle numerose sfide poste dalla crescita del lavoro su piattaforme digitali e dalla necessità di delineare un quadro normativo comune. La direttiva mira da un lato a migliorare le condizioni di lavoro delle persone che lavorano mediante piattaforme digitali facilitando la corretta determinazione del loro status occupazionale, sia come lavoratori dipendenti che autonomi, e dall’altro a migliorare la protezione dei loro dati personali migliorando la trasparenza e l’equità nell’uso di sistemi di gestione algoritmica.
Dopo l’accordo raggiunto oggi dagli Stati sulla posizione negoziale del Consiglio dell’Unione, il negoziato sulla direttiva vedrà ora Consiglio e Parlamento europeo, che aveva già definito la propria posizione negoziale lo scorso febbraio, confrontarsi per arrivare ad una posizione comune, entro la fine della legislatura europea nel 2024
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