Accelerare l’assunzione dei magistrati tributari e puntare al codice unico
Al Congresso Nazionale gli avvocati tributaristi si confrontano con il Governo sulla riforma della giustizia tributaria e sulla semplificazione dello Statuto del Contribuente
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Si è svolto a Firenze il 3 e 4 febbraio scorso il Congresso dell’Unione Nazionale delle Camere degli avvocati Tributaristi, cui hanno partecipato anche i vice ministri Maurizio Leo (economia) e Francesco Paolo Sisto (Giustizia). Al centro delle due giornate, la Riforma della Giustizia Tributaria e la semplificazione dello Statuto del Contribuente.
“Accelerare i concorsi per l’accesso in magistratura”; è questa la prima richiesta del Presidente dell’Uncat Antonio Damascelli durante la seconda giornata dei lavori del Congresso nazionale dei tributaristi, che si è tenuto dal 3 al 4 febbraio, all’Innovation Center della Fondazione Cassa di risparmio di Firenze. Sulla richiesta del Presidente dei tributaristi, ha risposto il direttore della Giustizia tributaria del Mef, Fiorenza Sirianni, rassicurando sull’intenzione di stringere i tempi e procedere alle attese assunzioni dei giudici.
Il Presidente di Uncat si è dichiarato invece soddisfatto della Riforma della giustizia tributaria, che accentua i canoni di garanzia e di difesa del contribuente, rinforzando l’onere probatorio in capo all’amministrazione fiscale. “La previsione dell’onere della prova in capo all’amministrazione finanziaria è una vera rivoluzione, ha detto Damascelli “ poiché in mancanza o insufficienza di prove l’atto dovrà essere annullato”. E proprio perché l’attuale sistema è caratterizzato da molte presunzioni, ha aggiunto il Presidente, è importante accelerare l’attuazione della riforma per restituire equilibrio ai rapporti tra amministrazione e contribuenti.
Presente all’incontro il Viceministro Leo, che ha palesato le difficoltà incontrate nella fase di reclutamento dei nuovi giudizi e nella formazione del consiglio di presidenza della giustizia tributaria.
Apprezzata da Uncat la sua intenzione di provvedere ad alcune revisioni della legge di riforma 130/2022 e di varare una riforma organica fiscale, come chiesto a più riprese dall’avvocatura tributaria. Proprio gli avvocati tributaristi prospettano da tempo un passaggio dai testi unici ad un unico codice tributario, che valorizzi lo statuto del Contribuente, preveda la semplificazione degli adempimenti, renda le sanzioni più eque e sostenibili, riordinando la disciplina dei crediti di imposta per evitare disparità di trattamento.
Il Viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha manifestato chiaro riconoscimento al ruolo dell’avvocatura per la difesa e la rappresentanza dei diritti dell’avvocatura, manifestando invece le proprie perplessità sulla Riforma della Giustizia tributaria, nella parte in cui non consente accesso in Cassazione alla nuova magistratura professionale.
A valorizzare il contributo di proposte dell’avvocatura tributaria, il consigliere del Cnf Vittorio Minervini e il Presidente di Ocf, Mario Scialla. Minervini ha ricordato l’impegno degli avvocati tributaristi a favore della posizione della terzietà del giudice tributario e della difesa tecnica affidata agli avvocati, rammaricandosi che queste proposte non siano state ascoltate. Critico anche sul progetto Pro. dig. it per la costruzione di una banca dati fiscale di merito e sulla sperimentazione di sistemi di intelligenza artificiale, per i quali, ha sollecitato l’avvocatura a stare al tavolo sulla Riforma (CPGT) più nel ruolo di “controparte” che di partner, per presidiare su una “più corretta progettazione della banca dati di sentenze, che dovrebbe contenere innanzitutto le sentenze di legittimità”.
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