I professionisti al voto
Le opzioni ideologiche, Centrodestra – Centrosinistra, possono condizionare il voto di 1,7 milioni di professionisti?
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Per cause interne ed esterne, le professioni hanno via via perduto il loro ruolo propulsivo e trainante nella società italiana. Ma in tutto l’occidente da anni assistiamo allo schiacciamento della classe media con l’aumento dei pochi grandi ricchi e dei moltissimi poveri. Mai come oggi i professionisti chiedono alla politica proposte serie sul loro futuro. Chi sarà in grado di darle?
Ovviamente i professionisti chiedono alla politica di specificare il programma ma anche la messa a terra e, soprattutto, dove e come verranno reperite le risorse. Nel frattempo la Commissione Bicamerale di Controllo degli enti previdenziali, con la fine della legislatura, ha esaurito la sua funzione e nella prossima potrà iniziare il gioco dell’oca tornando alla casella iniziale ma mi pare ovvio che di queste giostre, costose ed inutili, i professionisti possono anche fare volentieri a meno.
Da ultimo una nota sull’arroganza verbale nella campagna elettorale che è iniziata ma che non lascia presagire nulla di buono con quel “riposino in pace”. L’arroganza verbale di solito nasconde la povertà dei contenuti. L’avversario politico va, prima di tutto, demonizzato con gli epiteti usuali (populista, fascista, comunista, e chi più ne ha ne metta).
Direi che sarebbe venuto il tempo del confronto sui contenuti e sulle modalità di realizzazione perché nessuno, dico nessuno, può vantare una superiorità morale sull’altro. La delegittimazione dell’avversario con l’arroganza verbale porta solo acqua al partito dell’astensione.
Da Diritto e giustizia
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