Enpam. Bene i risarcimenti Ue per i colleghi caduti
Oliveti, la decisione apre la strada a indennizzi per tutti i camici bianchi
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“L’Unione europea ha raggiunto proprio in queste ore un accordo che riconosce il Covid-19 come malattia professionale e ha chiesto a tutti i Paesi membri, e dunque anche all’Italia, di aggiornare il proprio elenco nazionale delle patologie legate alle attività lavorative”, lo scrive in una nota l’Enpam, Ente di previdenza dei medici e dei dentisti.
Per il presidente della Cassa Alberto Oliveti, “si tratta di un’importante presa di posizione soprattutto nei confronti di medici e odontoiatri, soprattutto perché conferma quello che noi abbiamo sostenuto fin dall’inizio della pandemia, quando i primi nostri colleghi sono purtroppo caduti nel vano sforzo di contrastare il dilagare del Covid-19”.
In Italia, un primo intervento per sanare in ambito lavorativo la mancanza di una copertura assicurativa per i decessi da Covid-19 è stato già attuato dall’Inail, che ha riconosciuto un risarcimento ai medici dipendenti, parificando retroattivamente il Covid-19 a infortunio sul lavoro. La misura però non ha avuto effetto per liberi professionisti e parasubordinati non iscritti all’Inail.
Sono così rimasti esclusi i familiari superstiti dei medici di famiglia, che tuttavia sono una delle categorie che ha pagato un tributo di vite tra i più alti per fronteggiare le prime ondate della pandemia. “La decisione dell’Ue apre ora la strada a un riconoscimento della malattia professionale a tutti i camici bianchi – sottolinea Oliveti – e dovrebbe spingere lo Stato, come da noi auspicato, a riconoscere retroattivamente a tutti i medici caduti per Covid-19 quel risarcimento che finora ha riguardato solo una parte di loro”.
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