Anf. L’avvocatura faccia scudo alla riforma del Csm contro i privilegi dei magistrati
Appello a Cnf, Ocf e associazioni forensi: mobilitazione unitaria degli avvocati per difendere riforme
In evidenza

“Gli avvocati italiani faranno lo scudo a difesa della riforma del CSM contro i tentativi della magistratura di difendere le proprie rendite di posizione: in alcuni casi veri e propri privilegi. Allo sciopero indetto dall’Associazione Nazionale Magistrati agitando argomentazioni improprie e cercando di mischiare le carte è compito dell’avvocatura ribattere con fermezza. A.N.F. e le altre associazioni forense si schierano a difesa della riforma dell’ordinamento giudiziario, che ritengono il primo passo di una non più rinviabile riforma della giustizia e sono pronte a ogni iniziativa di mobilitazione qualora i contenuti della riforma dovessero essere snaturati.
Chiediamo subito un confronto verità con i rappresentanti dei magistrati, perché occorre spiegare con chiarezza e senza filtri ai cittadini che quello che il Parlamento deve approvare è una riforma necessaria e condivisibile e non c’è nessun pericolo per la nostra Costituzione”
Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Giampaolo Di Marco.
“Con la riforma dell’ordinamento giudiziario – continua Di Marco – si può realmente aprire una fase di rinnovamento della giustizia. Si apra al più presto un periodo di confronto vero, senza opposte tifoserie, perché l’urgenza ora è la necessità di dare risposte ai cittadini sui problemi reali della giustizia e del Paese”.
Altre Notizie della sezione

Legittimo impedimento: la Cassazione “blinda” il diritto di difesa
30 Aprile 2025Annullata la sentenza di condanna del tribunale che aveva rigettato la richiesta di rinvio del difensore impegnato in un altro procedimento.

Al via l’indagine Cnf – Ipsos sull’ Intelligenza Artificiale.
29 Aprile 2025La compilazione del questionario richiede solo pochi minuti.

Procura europea contro magistrati contabili
29 Aprile 2025Alla base del contenzioso c'è il rifiuto della Corte dei conti europea di autorizzare alcuni suoi dipendenti a testimoniare in un'indagine penale condotta dalla Procura europea antifrode.