Cassa dottori commercialisti, meno tasse, più welfare
Distilli, defiscalizzare una parte degli investimenti per agevoare gli iscritti
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Il presidente della Cassa dottori commercialisti (Cdc) Stefano Distilli evidenzia la necessità di una modifica normativa che faccia sì che “una parte dei proventi degli investimenti effettuati dalle Casse di previdenza venga destinata alle misure di welfare da erogare ai professionisti iscritti”.
L’occasione per affrontare l’argomento (oggetto, nel corso degli anni e in tempi recenti, di diversi emendamenti trasversali presentati nell’ambito di diversi decreti economici, con l’obiettivo di rendere più ‘soft’ la tassazione del 26% sui rendimenti finanziari degli Enti pensionistici privati, ndr) è arrivata nel corso del convegno organizzato dall’Ungdcec (Unione giovani dottori commercialisti) per parlare delle tutele per malattia, o infortunio del professionista, introdotte nell’ordinamento da una norma della Legge di Bilancio per il 2022, che ha stabilito la possibilità di ‘congelare’ gli adempimenti fiscali.
Distilli ha, poi, fatto riferimento all’importanza di realizzare un sistema di “collaborazione” tra la Cassa di previdenza, “gli Ordini locali ed il Consiglio nazionale dei commercialisti, che – ha scandito – si spera, tra qualche mese, avremo operativo”, ha concluso, con riferimento alle elezioni sui nuovi vertici della categoria professionale, fissate per il 29 aprile prossimo.
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