Cartabia sbatte le porte alle toghe politicizzate
Il giudice deve essere e apparire terzo: perciò diciamo stop alle porte girevoli!

Politicamente, siamo alla soddisfazione del Pd sulla legge elettorale che dovrà garantire la parità di genere nel futuro Csm, ma anche al sostanziale via libera di M5S perché la stretta sui magistrati in politica, le cosiddette porte girevoli, sarà netta Ed è proprio nel palazzo del governo che la ministra della Giustizia conclude una lunga giornata di incontri con la sua maggioranza. (La Repubblica)
Come anticipato da Repubblica giovedì, dopo gli incontri della Guardasigilli Marta Cartabia con tutti i partiti della maggioranza, le toghe dopo l’impegno politico sia nelle amministrazioni locali che nel Parlamento italiano o europeo, andranno al ministero della Giustizia, o in un’altra amministrazione dello Stato, ma non potranno più tornare a fare i giudici (La Repubblica)
A riferirlo sono stati il presidente e il segretario dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia e Salvatore Casciaro, intervenendo in apertura del comitato direttivo centrale, riferendo di un incontro avuto in via Arenula, al quale non era presente la ministra ma il capo dell’Ufficio legislativo. (Adnkronos) Esploso il Palamaragate a maggio del 2019, anche chi non seguiva con attenzione le dinamiche interne alla magistratura, ha compreso che il Csm era da tempo fuori controllo. Il problema è che queste associazioni mandano dei propri rappresentanti al Csm che fanno gli interessi non della collettività ma degli iscritti. (Il Riformista)
Premessa: «Negli anni ’70, quando entrai per la prima volta al Csm, le correnti non erano gruppi di potere ma occasioni di confronto e crescita. E poi, dettaglio decisivo, un’altra preferenza obbligatoria, non volontaria, per il candidato di un’altra lista» (ilGiornale.it)
Il giudice deve essere e apparire terzo: perciò diciamo stop alle porte girevoli”, twitta. “Terzietà e indipendenza della magistratura sono i nostri irrinunciabili capisaldi. (Il Fatto Quotidiano)
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