Attuari. Il 45% della categoria opera per le assicurazioni
Ma nei prossimi 10 anni calerà al 35%, mentre salirà il welfare
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La categoria professionale degli attuari, 1.100 iscritti agli Albi, opera nel 45% dei casi nel mondo delle assicurazioni e, a seguire, con percentuali più basse, in altri campi: 16% nel welfare, 5% nel mondo finanziario, 5% nelle Autorità di vigilanza, mentre il 13% esercita la libera professione.
Ma tra 10 anni, secondo la presidente del Consiglio nazionale Tiziana Tafaro, “si può ipotizzare che queste percentuali diventino 35% assicurazioni, 18% welfare, 7% mondo finanziario, 6% Autorità di vigilanza, 15% libera professione e 10% “wider fields”, nuovi campi di attività a cominciare dai rischi sistemici”.
Su questa strada, si stima, gli attuari, esperti di dati e numeri, dovranno utilizzare sempre di più le nuove tecnologie: intelligenza artificiale, ‘machine learning’, strumenti di analisi dei ‘Big Data’. A giudizio, poi, del presidente uscente del Consiglio nazionale Giampaolo Crenca, “la formazione è linfa della professione, e l’aggiornamento continuo al di là dell’obbligo normativo (per i professionisti iscritti ad Ordini e Collegi, ndr) resta un ‘focus’ strategico fondamentale”. Il congresso degli attuari, che si è aperto il 10 novembre, chiude oggi i battenti, a Roma.
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