SUBITO LE COPERTURE DEL DDL MALATTIA
Il presidente Stella incalza il Governo per chiedere un atto di civiltà nei confronti di milioni di professionisti e lavoratori autonomi. Sbloccare l’iter del provvedimento in Senato, utilizzando i risparmi dell’esonero contributivo
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«I liberi professionisti non possono ammalarsi, per legge. Dopo anni di discussioni e dibattiti parlamentari il disegno di legge n. 1474 sul differimento dei termini per infortunio e malattia, primo firmatario Andrea de Bertoldi, rimane inspiegabilmente bloccato, in attesa che si trovi un’adeguata copertura finanziaria». Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, lancia un appello al Governo per chiedere «un atto di civiltà», riconoscendo il diritto alla salute anche a milioni di professionisti e lavoratori autonomi.
«Occorre sbloccare in tempi rapidi l’iter legislativo del ddl de Bertoldi in Commissione Giustizia del Senato -incalza Stella – Sul Ddl malattia e infortuni c’è il consenso unanime di tutto il mondo professionale e di un’ampia maggioranza parlamentare, trasversale a tutte le forze politiche. La Ragioneria generale dello Stato e il ministero dell’Economia non possono più trincerarsi dietro l’assenza di coperture finanziarie e negare il diritto alla salute di milioni di liberi professionisti e lavoratori autonomi. Più volte – conclude Stella – abbiamo richiesto di utilizzare i risparmi del fondo per l’esonero contributivo, circa 600 milioni, per la copertura del ddl infortunio e malattia del professionista, ma ogni volta che il Governo deve intervenire a favore dei professionisti cala una insopportabile e ingiustificata cortina di fumo».
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