2 giugno. Repubblica è bella! Monarchia è brutta! Davvero?
Guadiamo all’oggi e al futuro Facciamo una fotografia in casa nostra (Europa) per capire meglio la ricorrenza di oggi.
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All’inizio del XX secolo, la Francia, la Svizzera e la Repubblica di San Marino erano le uniche nazioni europee ad avere una forma di governo repubblicana.
Dodici non sono repubbliche: sette regni (Danimarca, Norvegia, Svezia, Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi e Belgio); tre principati (Andorra, Liechtenstein e Monaco); un granducato, il Lussemburgo; e uno Stato teocratico, Città del Vaticano.
Sono quasi tutte monarchie parlamentari con le eccezioni di Liechtenstein e Principato di Monaco, considerate monarchie costituzionali o semi-costituzionali a causa dell’influenza che i principi esercitano sulla politica, mentre la Città del Vaticano è una monarchia assoluta.
Le altre nazioni sono tutti repubbliche.
Per le monarchie, per quasi tutte, si tratta di governi diversi da come abitualmente si considerano i regni, quelli che raccontiamo in tutte le favole ai nostri bimbi, dove al massimo c’è il re buono e quello cattivo.
In Italia, la vittoria della Repubblica al referendum del 1946 è vissuta molto come liberazione dal re che aveva consentito al Fascismo di affermarsi e, più che altro, al Paese di entrare nella seconda guerra mondiale al fianco di Germania e Giappone. Scriviamo “più che altro” in considerazione del fatto che la stragrande maggioranza del Paese, prima della guerra, si riconosceva nel governo fascista, ma la sofferenza di cinque anni di guerra (nonostante il tentativo di rinascita di un Fascismo tornato alle origini con la Repubblica di Salò), fece da monito per una sorta di cancellazione/dimenticanza del passato.
A questa fotografia aggiungiamo una considerazione politica e civica. La maggior parte delle monarchie sono tra i Paesi più prestigiosi per (recente) vita democratica, civica e sociale (si pensi al welfare dei Paesi scandinavi, modello per molte nazioni, anche repubblicane).
Ci troviamo, quindi, in un nuovo mondo: la forte contrapposizione tra repubblicani e monarchici, ai fini del governo e della vita dei cittadini, ha ormai poco senso. Ci sono repubbliche, per esempio, dove le libertà individuali e non solo (per esempio: Ungheria, Polonia, Bielorussia) sono limitate e monarchie in cui accade il contrario. Rimane, ai fini pratici, il principio: potere di tutti (repubblica), potere di uno (monarchia).
Ecco il nostro dubbio: Repubblica è bella! Monarchia è brutta! Davvero?
E aggiungiamo una considerazione. Noi, relativamente ad una parte dell’Europa, quella dell’Unione, sosteniamo di arrivare agli Stati Uniti d’Europa. Stati in cui un Paese è monarchico e un altro è repubblicano? Oltre a, per esempio, alcuni attuali Stati dell’Ue che si distinguono per violazione dei principi fondanti dell’Unione (Ungheria e Polonia, per esempio)?
Crediamo che, al di là della retorica delle celebrazioni come quelle di oggi 2 giugno, siano questi i problemi importanti e determinanti per il nostro futuro.
Semplice accademia di federalisti sfegatati come potremmo essere considerati? Mica tanto… se pensiamo, per esempio, a quanto meglio avrebbe potuto esserci fatto del bene se, nella pandemia covid19, in Unione non avessimo avuto 27 sistemi sanitari che si facevano anche un po’ di lotta fra loro, ma uno solo che avesse coordinato sistematicamente fin dall’inizio resistenza e provvedimenti. O c’è qualcuno convinto che le sfide dell’oggi e del domani non abbiamo dimensioni come quelle di un covid, o di una politica agricola ed industriale, o delle libertà individuali, o del welfare?
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