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Niente vaccini anticovid ai 23 mia avvocati lombardi in Fase 2

Non è stata accolta la richiesta presentata dal Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, che chiedeva di inserire nella Fase 2 del piano vaccinale anche la categoria degli avvocati.

Niente vaccini anticovid ai 23 mia avvocati lombardi in Fase 2

C’è un caso nella maggioranza in consiglio regionale della Lombardia. Non è stata accolta la richiesta presentata dal Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, a firma dei consiglieri Federico Romani e Franco Lucente, che chiedeva di inserire nella fase 2 del piano vaccinale anche la categoria degli avvocati, andando a sommarsi a quella del personale degli uffici giudiziari, già prevista, come segnalato dal presidente dell’Unione lombarda ordini forensi e come già approvato in Toscana, Sicilia , Puglia e al vaglio in altre regioni.

“Volevamo sottolineare la necessità di includere la categoria degli avvocati nell’elenco dei lavoratori a cui somministrare il vaccino contro il Coronavirus. Questo perché il personale degli uffici giudiziari è già compreso e perché durante l’anno di pandemia, numerose sono state le istanze assistenziali giunte alla Cassa forense da parte di avvocati che hanno contratto il virus o che sono stati costretti all’isolamento – spiega il consigliere Romani – Questa è una di quelle categorie obbligate ad esporsi quotidianamente al rischio di contagio al fine di onorare il proprio dovere professionale e di assicurare il funzionamento della giustizia. Voglio sottolineare che l’11 febbraio, anche il Presidente dell’Unione Lombarda degli Ordini Forensi , Angelo Proserpio, ha inviato una lettera destinata alla presidenza sollevando la questione vaccini e rimarcando il fatto che il piano di prevenzione potrà essere più utile ed efficace se la somministrazione prioritaria oltre che a coinvolgere il personale degli Uffici Giudiziari, coinvolgerà anche gli Avvocati che necessitano a loro volta di accedere agli uffici giudiziari. Ritenevamo opportuno, di conseguenza, calcare la questione ai fini di garantire una maggiore sicurezza nei tribunali. Si tratta di un modo per garantire a pieno, alla collettività, il corretto svolgimento di un servizio essenziale quale è quello giurisdizionale in condizioni di piena sicurezza sia per gli operatori sia per i cittadini” .

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