Int. Sì a criteri equi per i contributi
Alemanno:'fondo perduto non su base percentuali perdita
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“Ribadiamo al Legislatore un modalità più equa per il calcolo dei contributi a fondo perduto per imprese e professionisti, che non devono essere basati su rigide indicazioni di percentuali di perdita, ma sull’applicazione di una percentuale sulle perdite effettivamente subite tra il 2019 ed il 2020, liberandosi e liberandoci dalla sindrome del 33% o 50% e dei codici Ateco che hanno causato forti discriminazioni”.
Lo scrive, in merito al decreto Ristori, il presidente dell’Int (Istituto nazionale tributaristi) Riccardo Alemanno, che precisa come “la perdita effettiva di fatturato come base imponibile al fine di attribuire ristori maggiori a chi ha avuto perdite maggiori, senza però dimenticare nessuno ed evitando le evidenti discriminazioni di chi si trovasse al disotto, a volte anche di un nonnulla, delle rigide indicazioni del 33% o 50%”.
Il Governo ed i ministeri competenti, va avanti la nota, “devono investire maggiormente su tali contributi ed abbandonare la politica dei bonus a pioggia. Sono tante le necessità delle attività produttive nel Paese per soddisfarle ed aiutarle a superare la crisi le istituzioni devono ascoltare maggiormente chi opera sul campo e che ha consapevolezza di ciò che propone, ciò vale per i contributi a fondo perduto ma anche per tutte le problematiche collegate al welfare per il mondo del lavoro sia esso dipendente, o autonomo dove la giusta pari dignità di peso sociale non deve far dimenticare le differenti peculiarità dei due macro-settori, tutto ciò sarà oggetto di lavoro delle nostre Commissioni delegate”, chiude il vertice dei tributaristi.
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