Anno: XXV - Numero 73    
Lunedì 29 Aprile 2024 ore 13:00
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Avvocati senza tutele e trattati come untori

Perdura il disinteresse del governo verso la pur evidente necessità della adozione di un provvedimento normativo che dia finalmente copertura legale al deposito a mezzo pec degli atti processuali (impugnazioni, memorie, istanze, documenti) da parte degli avvocati difensori.

Avvocati senza tutele e trattati come untori

Una norma necessaria già a prescindere dalla emergenza sanitaria, per i benefici che essa comporterebbe. Si tratta di una grave disattenzione nei confronti degli avvocati che svolgono la essenziale funzione di rappresentanza e di concreto esercizio del diritto di difesa dei cittadini.

Per il governo la tutela della salute dei protagonisti della vita giudiziaria si concentra doverosamente sui pubblici dipendenti, ma non anche sugli avvocati, patrocinatori dei cittadini utenti della giustizia, trattati da un lato come fastidiosi intrusi che importunano il lavoro degli uffici, mettendo per di più a rischio – novelli untori – la salute dei padroni di casa, dall’altro esposti a rischi di contagio (evidentemente questi privi di rilevanza e di allarme sociale) perché costretti a file e ore di attesa con relativi assembramenti solo per depositare gli atti. Questo spettacolo indecoroso può e deve essere in gran parte risolto adottando il governo, con decreto-legge, un provvedimento normativo di copertura del deposito atti e della richiesta di copie la cui assoluta necessità ed urgenza non è più oltre rinviabile. Di seguito la lettera dell’Unione al Ministro della Giustizia.

Signor Ministro,

abbiamo come tutti appreso da notizie di stampa del recente incontro che lei ha avuto con i rappresentanti sindacali dei pubblici dipendenti del comparto giustizia, nel corso del quale sarebbero state adottate o comunque concordate misure per organizzare e favorire lo smart working, nel caso di recrudescenza dell’epidemia da Covid. Ferma restando ogni valutazione circa un accordo del quale non conosciamo l’esatto contenuto, dobbiamo rappresentarle il disappunto dei penalisti italiani per il perdurante disinteresse verso la pur evidente necessità della adozione di un provvedimento normativo che dia finalmente copertura legale al deposito a mezzo pec degli atti processuali (impugnazioni, memorie, istanze, documenti) da parte degli avvocati difensori. Si tratta di una misura che tutti sentiremmo necessaria già a prescindere dalla emergenza sanitaria, per i benefici che essa comporterebbe, e che non mette conto nemmeno di dover illustrare attesa la loro ovvia evidenza.

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